Motori

ANFIA, futuro dell'automotive segua più direzioni

A Firenze si parla di elettrico ma unito ad altre tecnologie

ANFIA, futuro dell'automotive segua più direzioni

Redazione Ansa

Un convegno tra futuro dell'automotive, economia e un futuro fatto di transizione energetica. La formula è quella dell'Assemblea Pubblica ANFIA 2022, tornata in presenza dopo due anni andata in scena questa mattina a Firenze, presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, con il titolo 'Muoversi nel XXI secolo: whatever it takes - L'automotive tra sviluppo sostenibile, transizione energetica e nuovi equilibri internazionali'. Non una scelta casuale, quella di Firenze, come ha ricordato anche il Presidente ANFIA Paolo Scudieri, ma dettata dal riconoscimento ricevuto come città italiana con la mobilità più sostenibile (seguita da Milano, Torino, Parma e Bologna), secondo il 'Quindicesimo rapporto Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane'. Numerose le testimonianze dal mondo istituzionale, politico, in vista anche dell'appuntamento di settimana prossima, quando è prevista la votazione in sessione plenaria al Parlamento europeo del pacchetto di riforme climatiche Fit for 55, che tocca il settore automotive su vari fronti. "Il mercato italiano - ha commentato Paolo Scudieri - ha avuto un picco positivo nel 2017, con quasi 2,2 milioni di immatricolazioni di autoveicoli, per poi subire un rallentamento nel 2018 (-3,2%) e nel 2019 (+0,5%) e arrivare, nel 2020, ad un crollo del 26,6% a seguito della pandemia. Nel 2021, nonostante il confronto con un anno pessimo, la crescita (+6,7%) non è stata tale da tornare ai volumi pre-Covid. Il primo trimestre 2022 segna una contrazione del 22% a livello tendenziale soprattutto a causa dell’ ‘effetto attesa’ degli incentivi, misure soddisfacenti perché tecnologicamente neutrali e strutturate su più anni, ma ancora migliorabili". Obiettivo per il futuro, per i rappresentanti Dell'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, sul fronte italiano è quello di tornare alla soglia del milione di autoveicoli prodotti annualmente, per continuare a rappresentare un polo produttivo significativo e dando così sostegno anche allo sviluppo della componentistica italiana. "A proposito delle sfide normative, tecnologiche ed energetiche che stiamo affrontando - ha detto ancora Sudieri - quello di ANFIA è un approccio realistico e non ideologico, ambientalmente ambizioso, ma anche socialmente compatibile e industrialmente competitivo. E‘ innegabile la necessità di dover far fronte ai cambiamenti climatici definendo una roadmap di decarbonizzazione che veda impegnati tutti, tra imprese, Governi e cittadini. Per ANFIA lo sviluppo della mobilità elettrica è un pilastro fondamentale della propria mission. Diverso è, tuttavia, ostinarsi ad abbracciare una sola tecnologia, ad oggi di totale dominio asiatico, creando pericolosi squilibri nel mercato e in ambito sociale". A preoccupare, secondo l'analisi di ANFIA, il forte impatto che il passaggio all'elettrico totale implicherebbe sul sistema industriale. "In Italia - ha detto ancora Scudieri - abbiamo stimato la perdita di circa 73.000 posti di lavoro nei prossimi anni, non compensati dalle circa 6.000 nuove posizioni che creerà la mobilità elettrica. Apriamoci, quindi, al contributo che alla decarbonizzazione della mobilità di persone e merci, individuale e collettiva, possono dare, insieme all’elettrico, i biocombustibili, i carburanti sintetici e l’idrogeno (sia come vettore per il motore endotermico sia le fuel cells), tecnologie su cui la filiera crede tantissimo e su cui sta già facendo grandi investimenti".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it