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Sospetto cartello pneumatici, ispezioni dell'Antitrust Ue

Ispezioni in tutti i big: da Continental a Michelin e Pirelli

Redazione Ansa

 L'Antitrust europeo accende un faro sul mercato degli pneumatici, sospettando l'esistenza di un "cartello" e di "pratiche commerciali restrittive" della concorrenza tra i colossi dell'industria dei battistrada, con l'obiettivo di fissare e sostenere artificialmente i prezzi.
La Commissione Ue, in una nota, ha comunicato di aver avviato ispezioni a sorpresa presso le sedi di diverse aziende in vari Paesi dell'Unione. Come da prassi non sono stati fatti i nomi dei gruppi coinvolti negli accertamenti ma una dopo l'altra Continental, Michelin, Bridgestone, Goodyear, Nokian e Pirelli hanno confermato di aver ricevuto la visita dei funzionari della Commissione, accompagnati dai rappresentanti delle autority antitrust nazionali.
I prodotti oggetto di accertamento sono pneumatici per auto, furgoni, camion e autobus venduti nello Spazio economico europeo. "La Commissione - si legge nella nota - teme che sia stato messo in atto un coordinamento sui prezzi tra le società ispezionate, anche attraverso comunicazioni pubbliche".
In Borsa i titoli del settore, che in caso di intese restrittive della concorrenza rischiano multe salatissime, fino al 10% del fatturato globale, hanno pagato dazio: in una seduta positiva per le Borse europee Continental ha ceduto il 2,1% e Nokian il 4,4% mentre Pirelli e Michelin, arrivate a perdere fino al 4%, hanno limitato i cali nel finale di seduta, chiudendo in ribasso, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,8%.
A Wall Street Goodyear cede oltre il 2%.
"Nel confermare la correttezza del proprio operato e di aver sempre agito nel totale rispetto di tutte le norme e i regolamenti" Pirelli "sta garantendo pieno supporto all'Autorità nell'ambito degli accertamenti in corso", ha dichiarato un portavoce della Bicocca.
La Commissione ha ricordato che "le ispezioni senza preavviso costituiscono una fase investigativa preliminare in caso di sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione svolga tali controlli non significa che le imprese sono colpevoli di comportamenti anticoncorrenziali, né anticipa il giudizio sull'esito dell'indagine stessa". 

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