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Auto, con il Reve cresce appeal per noleggi/acquisti esteri

Registrazione rende più facile uso veicoli con targa straniera

Auto, con il Reve cresce appeal per noleggi/acquisti esteri

Redazione Ansa

Con l'entrata in vigore del Pubblico Registro Veicoli Esteri è più facile guidare un'auto estera in Italia, ci sono disposizioni certe, e nell'attuale assenza di robusti incentivi nazionali al nuovo per chi noleggia o acquista in leasing un veicolo può risultare più conveniente ricorrere ai servizi offerti da società con sede in Paesi con tassazioni più basse. Per essere in regola, infatti, oggi basta avere a bordo un documento con data certa sull'inizio della disponibilità del veicolo straniero e per i casi previsti aver registrato la vettura al Registro Reve.
    In attesa di chiarimenti sugli sviluppi legati alla materia fiscale legata all'auto e, possibilmente, di un riordino complessivo in tema di tassazione del veicolo, bisogna sottolineare come l'entrata in vigore lo scorso 21 marzo dell'obbligo di registrazione al Reve permetta inoltre di limitare il malcostume dei 'furbetti' delle multe. Le nuove disposizioni, infatti, pongono un deciso freno inibitorio a quel vasto plotone di automobilisti italiani che sino a ieri ha girato sulle nostre strade con veicoli con targa estera, infischiandone delle contravvenzioni, spesso non pagate per difficoltà di notifica oltre confine da parte degli enti preposti. 'Opportunità' che in parte ha 'incentivato' proprio il ricorso a società di noleggio straniere, insieme alla possibilità (questa rimasta) di non dover versare il superbollo.
    Con la piena operatività del Reve, però, a seguito dell'iscrizione al registro del veicolo in uso a un italiano, gli avvisi di pagamento per le infrazioni al Codice della Strada vengono, direttamente inviate alla residenza dell'utilizzatore del mezzo.
    L'auto continua a essere in Italia fra i beni più penalizzati dal fisco, soprattutto se si compara il trattamento rispetto agli altri Paesi europei. Il 31 marzo scadrà la deroga concessa al nostro Paese dalle autorità UE alla limitazione della detraibilità solo al 40% dell'Iva sull'acquisto dei veicoli nuovi e, al momento, ancora non è chiaro se verrà concessa la ventilata seconda proroga. Se questo accadesse, però, si potrebbe rischiare di assistere a un'emorragia di immatricolazioni verso altri mercati dell'Unione, dove l'Iva è più bassa rispetto al Belpaese (anche sino a 5 punti percentuali) e dove vigono benefici fiscali superiori sia all'acquisto sia al mantenimento dell'auto, in primis aziendale.
    Il quadro normativo complessivo che ne scaturirebbe, infatti, potrebbe rendere per aziende e professionisti ancor più vantaggioso e interessante rispetto a oggi ricorrere a società di noleggio e leasing straniere, anziché nazionali, con possibile nocumento oltre che per le stesse entrate del fisco (minor gettito Iva, tasse trascrizioni, bollo, Iva su assicurazioni, ecc.), anche e soprattutto per il business degli operatori di mercato, a partire dai concessionari e dai noleggiatori nazionali.
    Se a ciò si aggiunge, appunto, che la recente approvazione delle nuove norme legate alla guida di veicoli con targa estera con l'istituzione del Reve ha finalmente regolato la materia e ha posto chiari paletti al contendere, diradando le aree grigie e relativi rischi di confisca, lo spauracchio di emorragia di acquisti verso oltre confine cresce. 

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