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Euro 7, dai media tedeschi anticipazioni su possibili limiti

Nulla è deciso, comprese ipotesi alternative a 100% elettrico

Euro 7, dai media tedeschi anticipazioni su possibili limiti

Redazione Ansa

 Previste per il 2025, le norme sulle emissioni Euro 7 sono lo spauracchio di ogni costruttore impegnato a vendere auto nel marcato europeo e potrebbero essere, in pratica, il provvedimento legislativo 'killer' dei motori termici. Il condizionale è d'obbligo perché al momento non esistono normative e limiti già fissati, e nemmeno una scadenza precisa, ma ancora tutto è nelle mani della Commissione europea.
    Come riporta il periodico francese AutoPlus, che ha analizzato quanto anticipato dalla stampa tedesca e in particolare dal quotidiano Bild, lo scorso anno, la Commissione europea aveva proposto di fissare un obiettivo di riduzione nel 2030 al 55% rispetto al 2021 ma, per questa data, si profila una riduzione di quasi il 75%. L'Europa non nasconde la volontà di forzare la mano ai produttori per passare all'elettrico: vuole introdurre standard molto severi sull'energia termica, in modo che siano costretti a porre fine, come minimo, i propulsori termici 'puri'.
    La futura norma Euro 7 dovrebbe dunque stringere ulteriormente la vite sui livelli di emissioni tollerati per ciascun inquinante. Ma per il momento nulla è stato ancora votato. Va ricordato al riguardo che dal 1991 ogni veicolo venduto in Europa ha dovuto rispettare standard di inquinamento - denominati Euro - da allora sempre più severi e con giri di vite ogni 5 anni in media. Questa norma dell'Unione Europea ha imposto dei limiti a diversi tipi di particelle: NOx (ossidi di azoto), monossido di carbonio (CO), idrocarburi o anche polveri sottili come PM 10, e PM 2.5.
    Secondo le informazioni raccolta dal media tedesco Bild - che nel 2021 ha condiviso uno studio interno della Ue che descriveva in dettaglio le basi dello standard Euro 7 - i limiti sarebbero dimezzati, cioè con una severità raddoppiata. Potrebbero essere fissati livelli di emissioni di CO2 pari a 30 mg/km in NOx (contro i 60 della benzina e gli 80 del diesel dello standard attuale) e tra 100 e 300 mg/km di CO (contro 500 e 1000).
    Il ciclo di certificazione dovrebbe anche diventare più complicato e gli standard potrebbero riguardare la misurazione di altri inquinanti, come ad esempio l'ammoniaca (NH3). Infine, ultima e preoccupante (per le tasche degli automobilisti) novità, con il nuovo standard ogni veicolo dovrebbe essere in grado di mantenere questi valori per 15 anni o 240mila chilometri, con evidenti aggravi dei costi industriali e quindi dei prezzi.
    Il rapporto di AutoPlus conclude - come ormai è parere di molti addetti ai lavori - che l'elettricità potrebbe non essere l'unica soluzione praticabile per i produttori. Tutti i grandi gruppi stanno lavorando sugli e-Fuel e su carburanti alternativi di origine non fossile. E sono ormai pronte tecnologie per abbattere - attraverso l'uso di sistemi ibridi e sistemi di gestione avanzata dell'iniezione di benzina e di gasolio - le emissioni a valori che sono addirittura migliori di quelli, valutati sull'intero ciclo produttivo, energia compresa, dei modelli 100% elettrici.  
   

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