ROMA - L'Associazione Europea dei Costruttori di Automobili
(Acea) invita i negoziatori al vertice bilaterale Ue-Giappone,
possibile alla fine di questa settimana a margine del G20 di
Amburgo per concludere i negoziati su un accordo di libero
scambio, a garantire un risultato equilibrato per il settore
automobilistico europeo.
''Il Giappone dovrà in concreto risolvere le restanti misure
non tariffarie con le esportazioni dei veicoli dell'Ue - ha
detto Erik Jonnaert segretario generale Acea - e ciò dovrebbe
compensare almeno parzialmente l'impatto negativo delle
importazioni giapponesi che sono aumentate per effetto
dell'eliminazione delle tariffe UE''.
Attualmente i dazi in vigore in Giappone sull'importazione di
auto provenenti dall'Ue, specifica la nota dell'Acea, sono del
10% e quelli per i veicoli commerciali sono del 10 o del 22%.
L'Associazione Europea dei Costruttori chiede che i programmi
per l'eliminazione di queste tariffe riflettano lo status delle
automobili come 'prodotti sensibili' e che abbia come minimo
validità di sette anni.
E su questo tema l'Acea cita il caso del tratta con la Corea
del Sud: nonostante l'accordo di libero scambio sia in vigore da
quasi sei anni, alcune misure non tariffarie sono rimaste
irrisolte, con conseguenti costi significativi per i produttori
europei.
''È dunque di vitale importanza che l'Unione Europea,
nell'ambito dell'accordo di libero scambio UE-Giappone, avvii
trattative su un più consistente dossier automobilistico
nell'accordo di libero scambio UE-Giappone - ha dichiarato
Jonnaert - per incoraggiare una collaborazione sui regolamenti,
ma anche per prevedere provvedimenti in caso di inadempienza''.
Acea chiede altresì che l'accordo preveda disposizioni di
norme di origine compatibili con altri accordi di libero scambio
UE. ''Qualsiasi ammorbidimento nelle regole di origine - ha
puntualizzato Jonnaert - potrebbe avere un impatto significativo
sulla competitività del nostro settore, e quindi sul saldo
complessivo dell'accordo''.
Secondo i dati del 2016, l'UE ha esportato 5,5 milioni di
auto, per un valore di 125 miliardi di euro. Di questi il 5,9%
sono relativi alle esportazioni in Giappone. Ben diversa la
situazione delle importazione nell'UE: dall'estero sono arrivati
2,9 milioni di vetture, per un valore di 38 miliardi di euro, di
cui il 23,9% attribuibile alle sole auto giapponesi.
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Costruttori auto Ue chiedono riequilibrio dazi con Giappone
Ammontano al 10 o 22% per esportazioni nel Paese del Sol Levante