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Tesla dice addio alla Silicon Valley, nuova sede in Texas

L'annuncio di Musk, il nuovo quartier generale ad Austin

Redazione Ansa

Clamorosa svolta per Tesla: il quartier generale del colosso dell'auto elettrica trasloca in Texas e dice addio alla California. A quella Silicon Valley dove il gruppo affonda le sue radici e dove è cresciuto diventando un gigante da oltre 780 miliardi di dollari di capitalizzazione, entrando di diritto nel club esclusivo delle aziende più ricche al mondo con Apple, Microsoft, Google Amazon e Facebook. L'annuncio del trasferimento della sede principale di Tesla da Palo Alto ad Austin è stato fatto da Elon Musk nel corso dell'annuale assemblea degli azionisti e non ha sorpreso più di tanto esperti e investitori. Lo stesso Musk si era già trasferito in Texas nel 2020, in piena pandemia, criticando duramente lo stato della California per le sue restrizioni troppo severe contro la pandemia e arrivando a definire i provvedimenti di lockdown dei mesi scorsi di stampo "fascista". Eppure la California ha fatto la sua fortuna, facendolo diventare uno degli uomini più ricchi della Terra insieme a Jeff Bezos e Bill Gates, con un patrimonio personale di oltre 200 miliardi di dollari. Ma è uno stato che adesso rischia di tarpare le ali ai progetti ancor più ambiziosi di colui che dopo Steve Jobs era stato incoronato come il nuovo visionario della Silicon Valley. Troppo alti i costi da sostenere nel Golden State, sia in termini di tassazione sulle persone e sulle imprese, sia in termini di costo della vita, con gli affitti e i prezzi medi delle case nella Bay Area di San Francisco oramai inarrivabili per chiunque lavori in quello che una volta veniva considerato il paradiso dell'hitech. Quello che invece Musk vuole creare nell'area di Austin non è solo un nuovo grande stabilimento che dovrebbe aprire i battenti entro fine anno, ma un vero e proprio "paradiso ecologico" (come lo stesso Musk lo ha definito) sulle rive del fiume Colorado, un enorme parco naturale attorno al nuovo impianto produttivo chiamato Gigafactory e accessibile a tutti. In uno stato del Texas dove, al contrario della California, il fisco pesa enormemente di meno e dove le restrizioni all'attività economica a causa del Covid praticamente non esistono. Non a caso proprio in Texas sono approdate altre aziende fuggite di recente dalla Silcon Valley, come Hp o Oracle. Una fuga a cui oramai si accompagna uno slogan: 'California, love it, leave it', prima la ami poi la lasci. In termini di produzione comunque quello di Tesla non è un vero e proprio addio alla California. Anzi, come ha spiegato Musk nello stabilimento di Fremont l'obiettivo è di aumentare del 50% la produzione. Intanto buone notizie arrivano anche da SpaceX, la società aerospaziale fondata da Musk che punta a rivoluzionare i viaggi nello spazio sviluppando il turismo spaziale, e portando l'uomo su Marte. La valutazione della società è schizzata ultimamente oltre i 100 miliardi di dollari, grazie a un'ondata di vendite delle sue azioni, regalandole uno status sempre più raro nel club mondiale delle startup con una valutazione che si attesta oltre il miliardo di dollari (le cosiddette 'unicorn companies').

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