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Auto a idrogeno Bosch Engineering e Ligier, reveal a Le Mans

Vettura laboratorio con V6 564 Cv e 3 bombole da 6,3 kg totali

Auto a idrogeno Bosch Engineering e Ligier, reveal a Le Mans

Redazione Ansa

Il veicolo dimostratore di Bosch Engineering e Ligier Automotive JS2 RH2, che si distingue per il funzionamento a idrogeno, è stato ufficialmente presentato nel villaggio del circuito nell'ambito delle celebrazioni del 100mo anniversario della 24 Ore di Le Mans.
    Con questa auto innovativa entrambe le aziende dimostrano il potenziale che i sistemi di propulsione alternativi e rispettosi del clima hanno nell'ambito delle applicazioni ad alte prestazioni, come richiesto negli sport motoristici. Le vetture a idrogeno - è stato detto durante la presentazione - potrebbero partecipare, in una classe ad hoc - alla 24 Ore di Le Mans del 2026.
   

La berlinetta JS2 RH2 è spinta da un motore a idrogeno V6 3.0 da 564 Cv e si avvale di una monoscocca in carbonio (al posto del telaio intubi della JS2 convenzionale) in cui sono integrate tre bombole di idrogeno di tipo IV da 700 bar di Hexagon Purus.
    Questi serbatoi soddisfano i requisiti in termini di dimensioni, prestazioni e sicurezza per il veicolo dimostrativo ad alte prestazioni. La capacità complessiva dei serbatoi è di 6,3 kg di gas.
    La loro separazione, assieme a quella dei componenti di controllo e del vano motore, assicura - e sfruttando anche un sistema di ventilazione passiva attraverso tubi e camini, che i gas vengano specificamente rimossi all'esterno in caso di guasto ed evitino l'ingresso nell'abitacolo o il contatto con parti calde del vano motore. Inoltre eventuali perdite vengono rilevate da un completo sistema di sensori.
    "I motori a idrogeno offrono un enorme potenziale per applicazioni ad alte prestazioni, specialmente negli sport motoristici - ha commentato Johannes-Jörg Rüger, presidente di Bosch Engineering GmbH che sovrintende anche al reparto motorsport dell'azienda - e con la costruzione del veicolo dimostrativo, abbiamo dato prova del contributo che può arrivare dalla nostra pluriennale esperienza come fornitore di servizi di ingegneria e, in particolare, la nostra competenza nel complesso ambiente dell'idrogeno".
    In dettaglio Bosch Engineering ha supervisionato la progettazione complessiva del veicolo e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo del concetto per motore e serbatoi, oltre a mettere a punto il citato sistema di sicurezza multistadio dell'idrogeno.
    A questo riguardo Rüger ha spiegato che "a seconda del tipo e della gravità del problema, il sistema utilizza un concetto di sicurezza attiva a più stadi, che va da un avviso al conducente sul display allo spegnimento di singoli circuiti di linea fino allo spegnimento dell'intero sistema".
    Gli esperti di Bosch Engineering hanno inoltre convertito per l'utilizzo con idrogeno un motore V6 biturbo 3.0 a benzina di serie. Ciò ha comportato l'adattamento dell'accensione e dell'intero sistema di iniezione. Questo sviluppo del motore - si legge nella nota - non solo garantisce una combustione molto povera, con emissioni di ossido di azoto particolarmente basse fino a carico parziale.
    Ma fornisce anche un rendimento specifico molto elevato.
    Un'altra sfida durante lo sviluppo del motore è stata quella di ottenere una combustione stabile senza preaccensione a carichi elevati e regimi del motore superiori a 7.000 giri/min.
    "Con una tecnologia così nuova, è necessario superare le sfide - ha detto Rueger - e la prima è stata il breve lasso di tempo per lo sviluppo. Iniziare a novembre ed essere qui a giugno con una macchina che è già stata in pista, è un traguardo favoloso di tutta la squadra".
    Tra le altre caratteristiche della JS2 RH2, vi sono i freni Brembo assieme a un sistema frenante antibloccaggio Bosch e a un cambio a doppia frizione a otto rapporti. La JS2 RH2 è già stata guidata su piste di prova in Germania e sarà ulteriormente sviluppata e testata durante l'estate.

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