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Confindustria, puntare solo su auto elettrica è insostenibile

Si rischia di minare competitività del settore dell'automotive

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - "Azzerare le emissioni del settore trasporti resta l'obiettivo da traguardare, ma politiche ideologiche non supportate da piani industriali concreti e da analisi di sostenibilità degli investimenti rischiano solamente di minare la competitività del settore dell'automotive, e a seguire quello dell'energia". Lo ha detto Giuseppe Ricci, presidente di Confindustria Energia, a un evento organizzato dal Parlamento europeo.
    Ricci ha espresso preoccupazione per l'orientamento della Commissione europea sul bando del motore a combustione interna per i veicoli leggeri a partire dal 2035, con una possibile estensione al trasporto pesante dal 2040.
    «L'approccio "monosoluzione" di puntare esclusivamente sulla mobilità elettrica, su cui si sta orientando la Commissione europea - ha proseguito Ricci -, oltre ad essere più rischioso e tecnologicamente immaturo sui settori dei trasporti cosiddetti "hard to abate", non considera la sostenibilità sociale ed economica della transizione, rischiando solamente di alimentare una crisi del sistema industriale ed energetico europeo".
    "La strategia europea da adottare - ha detto ancora il presidente di Confindustria Energia - deve far leva su un approccio olistico che preveda, in linea con il principio di neutralità tecnologica, l'adozione di tutte le soluzioni rinnovabili e low carbon, in sinergia e complementarietà tra di loro».
    «In Italia - ha concluso Ricci - abbiamo sviluppato tecnologie ed eccellenze per la produzione di prodotti energetici sostenibili, quali i biocarburanti e altri low carbon fuel. I nostri sforzi sono poi diretti a potenziare l'impiego del gas, nelle sue forme bio e rinnovabili, sia per il trasporto su strada che per quello marittimo, oltre che a decarbonizzare quella parte di industria che non può utilizzare solo l'energia elettrica. Tutto ciò utilizzando le infrastrutture esistenti.
    Appare doveroso salvaguardare la competitività delle filiere tecnologiche italiane». (ANSA).
   

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