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Coronavirus: Ancma, riaprire subito, tenuta a rischio

Magri, due ruote importantissime per ripartenza

Redazione Ansa

Confindustria-Ancma chiede al Governo di "riaprire subito la filiera delle due ruote" in quanto, con l'emergenza coronavirus, "è a rischio la tenuta del settore". Lo afferma Paolo Magri, presidente dell'Associazione dei produttori di cicli, motocicli e accessori, sottolineando che "i nostri veicoli avranno un ruolo importantissimo nella mobilità della ripartenza". Inoltre "imprese pronte a riprendere già oggi adottano con responsabilità protocolli sanitari condivisi".
“I nostri associati – sottolinea Magri in una nota diffusa stamane – sono pronti a riprendere già oggi e a farlo con responsabilità, adottando in modo rigoroso i protocolli sanitari condivisi con le parti sociali, nell’interesse dei lavoratori e della tutela di un mercato contraddistinto da una forte stagionalità”. “A differenza di altri settori – continua il presidente di ANCMA – quello delle due ruote concentra infatti la gran parte delle vendite nel periodo tra aprile e luglio. Solo nel mese di marzo, con la chiusura dei concessionari, abbiamo subito una contrazione del 66% rispetto all’anno precedente e le previsioni su maggio sono molto negative: proprio per le caratteristiche del nostro mercato difficilmente potremmo recuperare una parte di questi volumi se si protrarranno le chiusure”. Ma a preoccupare l’associazione sono anche le ripercussioni sull’export e le vendite su mercati esteri attivi, dove le aziende italiane giocano un ruolo indiscusso di leadership. “Basti pensare – spiega Magri – che il 18% della produzione europea di biciclette e quasi la metà di moto avviene in Italia: parliamo di un eccellenza industriale da circa 320mila veicoli e 2,6 milioni di bici all’anno, a cui si aggiungano importanti realtà industriali e artigianali che producono accessori, componenti e abbigliamento tecnico che hanno fatto la storia di questo Infine, il pensiero del presidente di Confindustria ANCMA va alla rete di vendita, “un tessuto commerciale costituito da circa 5000 negozi, piccole realtà imprenditoriali talvolta a conduzione familiare, che in questo momento con l’adozione, ad esempio, di misure di vendita alternative potrebbero in qualche misura tornare a respirare e favorire la diffusione di bici e moto”. “Le due ruote, siano esse a pedale, a motore o a trazione elettrica – ha concluso Magri – giocheranno infatti un ruolo importantissimo nella mobilità individuale della ripartenza, soprattutto nei contesti urbani, dove possono assicurare in maniera esclusiva il distanziamento sociale, la velocità negli spostamenti e una maggiore sostenibilità ambientale”.

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