Rubriche

Lamborghini: la 350 GT torna a Ginevra per i suoi 60 anni

La prima vettura del brand celebra un importante anniversario

Lamborghini: la 350 GT torna a Ginevra per i suoi 60 anni

Redazione Ansa

Risale al mese di marzo del 1964 la presentazione della 350 GT da parte di Automobili Lamborghini al Salone dell'Automobile di Ginevra, e per celebrare quell'anniversario, la 350 GT con il secondo numero di telaio, la più antica Lamborghini di serie in esistenza, torna sulle strade di Ginevra.

 


    Infatti, la prima, quella esposta allo stand Lamborghini di Ginevra nel 1964, con numero di telaio #101, di colore Verde Ginevra Metallizzato su interni bianchi, è andata distrutta a causa di un tamponato mentre era ferma ad un semaforo.
    Questo modello ha rappresentato l'inizio per la casa del toro, con telaio e ciclistica elaborati dall'Ingegner Giampaolo Dallara, un motore V12 da 3,5 litri con 4 alberi a camme in testa da 320 CV, frutto del progetto dell'Ingegner Giotto Bizzarrini, che fu coadiuvato dall'Ingegner Paolo Stanzani, per adattarlo al meglio alla guida su strada, ed un disegno della carrozzeria in alluminio realizzato dalla Carrozzeria Touring di Milano, che si occupava anche della produzione. Alle soluzioni stilistiche e tecniche raffinate, sulla 350 GT venne abbinata anche una finitura degli interni di altissimo livello, con largo uso di pelle e cromature. L'abitacolo aveva una configurazione 2 + 1, con due posti anteriori ed uno centrale posteriore. La prima 350 GT venne consegnata al batterista livornese Giampiero Giusti, all'epoca all'apice del successo con il complesso musicale "I 5 di Lucca" diventato poi "Quartetto di Lucca" e considerata una delle formazioni Jazz più importanti in Italia.
    Inoltre, una 350 GT figurò nella pellicola della Columbia Picture del 1967 "Fai in fretta ad uccidermi... ho freddo!" Con Francesco Maselli alla regia, dove la vettura del toro venne usata come mezzo di trasporto dalla coppia principale, composta dalla celebrata Monica Vitti e da Jean Sorel.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it