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Autismo: Franco e il figlio Andrea, il viaggio in India in moto

Fondatore de 'I Bambini delle Fate' sostenuto da 5mila aziende

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 31 MAR - Oltre 6200 km, più di un mese di traversata. È il viaggio fatto in moto che Franco Antonello ha compiuto insieme al figlio autistico Andrea e altri due compagni per attraversare l'India, da Nuova Delhi a Mumbai fino a Calcutta, dalla città storiche fino al sud più rurale.
    Il viaggio, supportato da Bmw Motorrad Italia nel contesto di #SpecialMente, il programma di responsabilità sociale d'impresa di Bmw Gruop Italia, è stato raccontato da Franco e Andrea durante un evento organizzato a Milano: "Ci siamo fatti anche un tatuaggio", scherza Franco Antonello che nel 2005, con l'obiettivo di aiutare e dare supporto a famiglie con ragazzi autistici, ha fondato 'I Bambini delle Fate', un'impresa sociale che oggi riceve il sostegno di circa 5mila aziende attraverso dei versamenti costanti, ogni mese, e non semplici donazioni.
    Con i soldi ricevuti la fondazione finanzia progetti - 92 in questo momento - in maniera ormai continuativa da 18 anni. Uno di questi si chiama la 'Banca del tempo sociale' che riunisce, due ore alla settimana, studenti dei licei che dedicano del tempo libero ai loro coetanei affetti da autismo.
    Recentemente è anche iniziato il progetto 'Dopo di noi' con cui donare case alle varie associazioni locali per poter assicurare un seguito dignitoso e autonomo ai ragazzi autistici una volta che i genitori, o chi si occupa oggi di loro, non ci saranno più.
    Franco e Andrea il primo viaggio lo hanno fatto partendo dagli Stati Uniti, da Miami a Los Angeles, arrivando fino in Brasile. Poi, tramite Bmw, altri cinque viaggi in moto tra Italia, Marocco, Grecia e Capo Nord: "Sosteniamo quelle famiglie che non possono fare quello che faccio io - spiega Franco - in Italia ci sono 600mila persone che soffrono di autismo, un ragazzo ogni 50 nei nuovi nati".
    Il prossimo viaggio? "L'Africa", risponde Andrea. "Mi piace dire che la moto di per sé è inclusione - conclude Alessandro Salimbeni, direttore generale di Bmw Motorrad Italia - non è infatti solo un mezzo di trasporto, ma è uno stile di vita che ci aggrega, che ci unisce in una grande community dove anche prodotti molto esclusivi, come una moto Bmw, diventano uno strumento di inclusione". (ANSA).
   

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