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Asaps, Giornata ricordo vittime strada non sia solo un rito

Quasi tremila morti su strada nel 2021, politica non dimentichi

Redazione Ansa

 L'annuale celebrazione della Giornata Mondiale del ricordo delle vittime della strada, domenica 20 novembre, "non sia il solito rituale che poi lascia le cose come stanno. Perché stanno male. Ogni anno sono 1,35 milioni le vittime di incidenti stradali mortali nel mondo, in media una ogni 24 secondi. In ciò che è stata definita dall'Organizzazione mondiale della sanità una vera e propria 'epidemia su ruota', sono i giovani a pagarne le più gravi conseguenze: gli incidenti stradali sono infatti la prima causa di morte per bambini e ragazzi dai 5 ai 29 anni (Oms, 2018). Non solo. La crisi di sicurezza stradale sembrerebbe ritrarre fedelmente le ineguaglianze economico-sociali a livello globale: oltre Il 90% degli incidenti stradali mortali avvengono in paesi a basso e medio reddito".
    Lo sottolinea il presidente dell'Asaps (Associazione sostenitori Polstrada), Giordano Biserni, che ricorda come lo scorso anno i morti sulle strade italiane siano stati quasi tremila, "con un 2022 che non fa presagire niente di buono in considerazione di alcuni fine settimana estivi con 35 morti e punte di 45 vittime".
    La politica, chiede l'Asaps, "torni ad occuparsene e non si dimentichi questa emergenza come è accaduto nella recente campagna per le elezioni politiche. Le Istituzioni non considerino la mortalità stradale come una sorta di 'prezzo dovuto'. Si intervenga sul sistema strade per la protezione degli utenti più deboli, pedoni e ciclisti, si intervenga alle voci segnaletica orizzontale, verticale, luminosa, sulla qualità della struttura e del fondo stradale, si ripianino gli organici delle forze di polizia statali e polizie locali dedicate alla vigilanza stradale, cessi e si inverta la folle politica di chiusura dei Distaccamenti della Polizia Stradale, proprio quelli posizionati sulle strade statali, le più pericolose in assoluto. Si effettuino più frequenti moduli operativi con l'impiego massiccio di etilometri e test antidroga, non solo notturni, ma anche diurni. Si ritorni a campagne di informazione sui media e di educazione stradale degne di questo nome. Solo così, forse, la prossima Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada avrà un vero senso".  

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