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Benzina, protesta automobilisti provoca code in Gran Bretagna

Veicoli a rilento su autostrade per invocare interventi governo

Redazione Ansa

Scatta la protesta degli automobilisti contro il caro benzina in Gran Bretagna, dopo gli scioperi dei lavoratori del trasporto ferroviario (protagonisti in queste settimane della maggiore sfida sindacale nel Regno da 30 anni a questa parte sull'onda di vertenze salariali rese più aspre dall'impennata dell'inflazione) e quelle annunciate durante l'estate nel settore aeroportuale come da altre categorie. In questo caso si tratta di una manifestazione pubblica, non di un'astensione dal lavoro, che sta comunque creando intoppi pesanti nel traffico stradale.
    I promotori chiedono al governo di Boris Johnson interventi per sterilizzare l'incremento dei costi dei carburanti alla pompa, innescato già prima della guerra in Ucraina dagli scossoni globali sui mercati dell'energia e poi accentuato dagli effetti della sanzioni occidentali contro la Russia: sullo sfondo di tariffe salite fino a portare il prezzo medio di un pieno per un veicolo familiare standard oltre la soglia psicologica (record sull'isola) delle 100 sterline. Per questo hanno invitato automobilisti e autotrasportatori a rallentare qua e là il traffico nell'ambito di un programma di dimostrazioni coordinate a scacchiera iniziate a partire dalle 7 di oggi da alcune autostrade del sud dell'Inghilterra e del Galles.
    La polizia ha già segnalato code e ha rivolto un avvertimento generalizzato a chi si sposta, prospettando "disagi" diffusi alla circolazione e rischi di "significativi ritardi" per tutta la giornata.

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