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Benzina, prosegue rialzo: prezzo self a 1,812 euro litro

I listini non raggiungevano livelli così alti dal 2013

Redazione Ansa

Continua la salita dei prezzi praticati sulla rete carburanti. In base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self cresce a 1,812 euro/litro (ieri 1,809), con i diversi marchi compresi tra 1,802 e 1,833 euro/litro (no logo 1,789). Il prezzo medio praticato del diesel self sale a 1,687 euro/litro (ieri 1,683) con le compagnie posizionate tra 1,680 e 1,698 euro/litro (no logo 1,671). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato va a 1,945 euro/litro (ieri 1,940) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,883 e 2,034 euro/litro (no logo 1,836). La media del diesel servito sale a 1,824 euro/litro (ieri 1,818) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,762 e 1,898 euro/litro (no logo 1,718). I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,818 a 0,838 euro/litro (no logo 0,812). Infine, il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 1,806 e 1,924 (no logo 1,742), con il valore massimo in calo. 

Il prezzo della benzina alla pompa supera abbondantemente quota 1,8 euro al litro in tutta Italia, con i listini che continuano a subire rialzi giorno dopo giorno, aggravando la spesa degli italiani per rifornimenti e incidendo in modo pesante sui prezzi al dettaglio. E' quanto scrive Assoutenti in una nota sottolineando come i listini di benzina e gasolio non raggiungevano livelli così alti dal 2013. "Il gasolio registra un vero e proprio balzo e costa oggi quasi un quarto in più rispetto allo scorso anno - spiega il presidente Furio Truzzi - Nel confronto con i prezzi praticati a febbraio 2021, infatti, oggi per il diesel si spende in media il 24% in più, mentre la benzina ha subito un rialzo del +21,8%. Per un pieno di carburante occorre sborsare oltre 16 euro in più rispetto allo scorso anno, con una stangata su base annua pari a +389 euro a famiglia in caso di auto a benzina, +392 euro in caso di auto a gasolio". "Di fronte a tale emergenza il Governo non ha ancora adottato alcuna misura, nonostante gli incrementi dei carburanti producano un doppio danno a famiglie e imprese, aggravando la spesa per i rifornimenti e determinando un rincaro generalizzato dei prezzi al dettaglio - prosegue Truzzi - Per questo chiediamo al Premier Draghi di convocare le associazioni dei consumatori allo scopo di studiare provvedimenti volti a contrastare il caro-benzina, partendo dall'indispensabile riduzione di Iva e accise".

Nell'arco dell'ultimo anno il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell'autotrasporto merci. Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell'1,2% rispetto ad un anno prima. A lanciare l'allarme sulla crescita dei prezzi del carburante più diffuso per i mezzi pesanti è il presidente della categoria autotrasportatori dell'Associazione Artigiani, Roberto Bellini. "Chiediamo un intervento urgente del Governo per affrontare la situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese di autotrasporto spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica", commenta in una nota il presidente di Confartigianato Trasporti. Bellini sollecita provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese, utilizzando parte di quelle risorse, quantificate in 1 miliardo di euro, incassate dallo Stato a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti.

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