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Studio WWCOTY, maschi più criticati dalle donne nella guida

In italia lo fa il 100% delle mogli se i mariti sono al volante

Redazione Ansa

La data del 24 giugno, per ricordare l'abolizione nel 2018 del divieto di guida per le donne in Arabia Saudita (l'ultimo Paese in cui non era consentita) è diventata la Giornata Internazionale delle Donne al Volante.
E in questa ricorrenza il comitato e le giurate del Women's World Car of the Year hanno diffuso la prima indagine globale sulle abitudini di guida e sulle emozioni delle coppie che condividono una esperienza in auto. Il 43% delle donne al volante e il 52,94% degli uomini ricevono dal proprio partner o da chi siede di fianco (e non è un passeggero occasionale) un feedback, positivo o negativo che sia, sulla loro guida.
Secondo i dati raccolti da WWCOTY nei cinque continenti, il 43% delle donne deve accettare di ricevere istruzioni e commenti dal proprio partner quando è al volante, una percentuale che è più alta (sale al 58%) quando al volante sono le guidatrici dell'area latinoamericana e che scende invece al 41,17% in Paesi come la Croazia e al 28,57% nella Repubblica Ceca.
Se chi siede al volante è un maschio, la percentuale dei commenti e delle osservazioni provenienti dalle donne raggiunge però il 52,94% a livello globale, ed è ancora più alta (86,27%) se il guidatore è il marito e il passeggero è la moglie. La percentuale sfiora il 100% in Italia e scende al 42% nel Regno Unito e al 25% in Germania.
Ma gli effetti del classico 'vai piano' sono diversi: secondo i dati raccolti da WWCOTY viaggiare con il partner sul sedile del passeggero è fonte di disagio per il 14,47% delle donne e l'11,76% degli uomini. A livello nazionale, spicca il dato della Spagna, dove il 21,4% delle donne intervistate si sente insicura al volante quando guida con il partner; in Belgio la percentuale è del 16,27%; negli Stati Uniti è del 15% e in Portogallo del 12,5%.
La percezione di libertà e d'indipendenza che è offerta dall'automobile è praticamente unanime in tutto il mondo, ma è maggiore nelle donne (94,89%) rispetto agli uomini (92,16%). Per le donne al volante, l'auto rappresenta infatti nella maggior parte dei casi più di un semplice mezzo di trasporto. In molte nazioni le 4 ruote offrono l'accesso a un mondo ricco di possibilità, esperienze e sviluppo personale.
Quando il 24 giugno 2018 è stato abolito il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita - sottolineano il comitato e le giurate del Women's World Car of the Year - è caduto così uno dei grandi muri che ancora dovevano essere abbattuti nel mondo dell'automobile. Le donne hanno guadagnato mobilità, libertà personale e passione per le auto. Diventarono più visibili e resero la società consapevole del potenziale di oltre il 50% della popolazione.
Oggi le donne influenzano oltre l'80% degli acquisti di automobili nei Paesi avanzati. "Una tendenza - afferma Marta García, presidente esecutivo del WWCOTY - che crescerà nei prossimi anni, perché la percentuale di giovani studentesse universitarie sta aumentando nelle aree sviluppate". E che quindi aprirà nuove opportunità commerciali proprio grazie al mondo femminile.
"La parità salariale - conclude la García - comincia a diventare un obiettivo raggiungibile, i Consigli di Amministrazione non sono più esclusivamente maschili e negli elenchi delle persone più ricche del mondo non è raro vedere sempre più nomi di donne". Un futuro di mobilità sostenibile e di uguaglianza non sarebbe possibile senza il contributo delle donne.    

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