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Dacia, sfida confermata all'essenza dell'auto

Jaillet, rispettiamo tutte regole e non inseguiamo punteggi

Redazione Ansa

La strategia di Dacia si conferma indirizzata ritorno all'essenzialità, dettata dalle reali necessità dei clienti finali. La linea è quella ribadita in occasione di un webinair dedicato alla nuova Jogger e durante il quale sono stati ribaditi i capisaldi della propria direzione, anche in vista di un futuro sempre più elettrico.
    "La nostra strategia - ha commentato Lionel Jaillet, direttore Prodotto Dacia - resta quella di mettere sulle auto quello che realmente è utile ai clienti e la nostra sfida è quella di andare all'essenza dell'auto, ma non in modo noioso.
    Lo facciamo seguendo alcuni capisaldi e abbinando l'autenticità con l'onestà, la semplicità e la frugalità, così come la sostenibilità con la durevolezza dei nostri prodotti. Non puntiamo ne alla sportività e nemmeno al lusso, quanto piuttosto a migliorarci sul fronte dell'outdoor".
    "Il tema del ritorno all'essenzialità sull'auto - ha spiegato invece Marc Suss, Direttore Ingegneria dei progetti Dacia - è una sfida che coinvolge tutto il team, impegnato ad ottimizzare le nostre auto in ogni aspetto. Diversi esempi arrivano dalle soluzioni adottate per Jogger, come la tecnologia adottata per i fari, piuttosto che per i dettagli come le protezioni anteriori non verniciate e quindi non rovinabili da sassi o altro. Le protezioni esterne sulle portiere sono sticker, più semplici da applicare e alcune soluzioni come l'aggancio 'alto' per le cinture di sicurezza della seconda fila posteriore permetto di contenere i costi senza incidere sulla sicurezza".
    Proprio Jogger, nei giorni scorsi ha fatto parlare di sé per via dell'unica stella EuroNCAP ottenuta. La valutazione è stata influenzata dalla mancanza di accessori di assistenza alla guida come la frenata d'emergenza con rilevamento di ciclisti e pedoni e il mantenimento di carreggiata o il promemoria per le cinture di sicurezza della terza fila. "Tutte le nostre auto rispettano scrupolosamente le regole in tema di sicurezza - ha commentato Jaillet - e abbiamo fatto le nostre scelte precise, senza per forza inseguire le stelle nei punteggi per l'elettronica complessiva".
    Una strada, quella di Dacia, che segue una direzione precisa anche in vista di un futuro sempre più elettrico. "La nostra strada verso il futuro elettrico seguirà la stessa ricetta che abbiamo seguito fino ad oggi - ha commentato Jaillet - e che abbiamo già mostrato attraverso un modello come Spring. La linea che seguiremo sarà sempre quella della convenienza per i consumatori". La direzione è quindi quella del concentrarsi su veicoli che, anche nella loro declinazione elettrica, punteranno alle necessità reali dei clienti. "Il futuro elettrico - ha commentato Marc Suss - non penso sarà fatto di auto pesanti che non avrebbero senso, quanto piuttosto di piccole batterie e piccoli propulsori".
    "Dacia è parte attiva del processo 'Renoulution' del Gruppo Renault - ha poi commentato Jaillet - e l'arrivo di Luca De Meo ha rappresentato un'accelerazione. Ora l'organizzazione segue una linea comune e tutto è più veloce. La strategia è giusta e lo si può vedere anche dai risultati commerciali, come dal fatto che chi compra Dacia, solitamente poi tiene l'auto per diversi anni". 
   

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