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Mobilità elettrica, evoluzione radicale con nuovi business

Studio Boston Consulting Group 'nasceranno inediti distributori'

Mobilità elettrica, evoluzione radicale con nuovi business

Redazione Ansa

La progressiva diffusione delle auto con propulsione 100% elettrica o ibride plug-in non comporterà solamente ingenti investimenti per realizzare i punti di ricarica e per ottimizzare le reti energetiche di fornitura, ma rappresenterà anche una opportunità per su settori diversi (e in alcuni casi inediti) il business. Lo sostiene lo studio 'Winning the Battle in the EV Charging Ecosystem'pubblicato dalla società di analisi Boston Consulting Group (BCG).

In Europa - si legge nel documento - il numero di punti di ricarica per auto elettriche potrebbe essere quasi dieci volte superiore a quello attuale.
Attualmente, le colonnine in Europa sono circa 200.000 un numero, sottolinea BCG, che è troppo basso per soddisfare tutti i proprietari di modelli elettrici ed elettrificati, sempre più desiderosi di nuove opportunità di ricarica. In questi mesi, sono stati tanti i Paesi europei che hanno provato ad accontentarli. Come la Germania, che ha messo sul piatto 5,5 miliardi di euro per aumentare le infrastrutture di ricarica, e la Spagna, con un piano complessivo da 800 milioni. Ma ciò sorprende - viene ribadito nello studio - sono soprattutto le potenzialità. Dell’aumento delle colonnine ne gioverebbero non solo gli automobilisti, ma l’intera economia europea. Già ora, grazie all'espansione delle infrastrutture, si può prevedere un mercato da decine di miliardi di euro. Altro comparto che farà segnare una crescita esponenziale è quello della produzione dell'energia elettrica.

Nei 27 Stati membri dell'Ue la produzione attuale è di circa 3.000 TWh di elettricità all'anno e di questa, solo lo 0,1%, cioè 3 TWh, viene usata per le auto elettriche. Per il 2030 la domanda potrebbe salire a 86 TWh e la ricarica rappresenterebbe quasi il 3% della produzione. La questione domanda/offerta però non riguarda tanto il volume complessivo di elettricità, quanto la prevenzione delle possibili criticità - i cosiddetti colli di bottiglia - che si potrebbero registrare durante le ore di punta, ad esempio la sera prima del weekend quando tutti i residenti di un quartiere potrebbero ricaricaricare contemporaneamente le loro auto. Ecco che uno degli elementi chiave sarà modernizzare la rete e renderla 'intelligente' nella gestione dei carichi.
In dettaglio nella Ue il valore dell’elettricità usata oggi per ricaricare le batterie delle auto è di circa 1,5 miliardi di euro ma entro il 2030 potrebbe arrivare a 33 miliardi. Ci sarà un cambiamento anche nella tipologia degli impianti di ricarica: quelle private, che oggi rappresentano i due terzi del consumo totale di corrente potrebbero lasciare il passo - nel prossimo decennio - a quelle pubbliche con una quota del 40-50% del totale di 1,8 milioni nell'Unione Europea.

Ed evolverà anche la potenza di ricarica: per BCG la maggior parte degli impianti ga oggi una potenza inferiore a 22 kW, ma nei prossimi anni saranno molto più diffuse quelle fast o superfast soprattutto lungo le autostrade. 
L'evoluzione prospettata da Boston Consulting Group apre anche un nuovo scenario per quelli che saranno i 'distributori' del futuro: diversi da quelli di carburante, dove si sosta per pochi minuti, questi luoghi dovranno essere più accoglienti e in grado di offrire servizi e intrattenimenti capaci di far trascorrere il tempo della ricarica elettrica. Ecco che il business della mobilità elettrica moltiplicherà i punti di ristoro, di shopping - ma anche isole di lavoro e di incontro - lungo le principali direttrici per fare in modo che il tempo del collegamento alla colonnina non sia mai tempo perso.

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