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In Italia si legge poco, influencer in soccorso per farne una moda

Pillole di Tiktok per una divulgazione costante

Leggere un libro. foto iStock.

Redazione Ansa

In Italia ci sono 3700 librerie fisiche e la lettura è un'abitudine non di tutti. L'Italia è un paese di non lettori anche se con il lockdown c'è stata una lieve inversione di tendenza. Secondo le statistiche Istat 2021 il 56% della popolazione tra i 15 e i 75 anni ha letto nell'ultimo anno almeno un libro anche solo in parte, compreso manuali, ebook e audiolibri ma chi legge lo fa più di prima. I dati parlano chiaro il mercato nazionale è sempre più concentrato nelle mani dei cosiddetti lettori forti che leggono una media di 17 libri l’anno, tre in più rispetto al 2020, e comprano in media 12,3 libri l’anno. Cresce inoltre il divario Nord-Sud: mentre al Nord i lettori, in tre anni, passano dal 63% (2019), al 60% (2020) e infine al 59% (2021), al Sud dal 41% del 2019 e dal 40% del 2020 si passa al 35% del 2021. E secondo il presidente dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori, Ricardo Franco Levi il “calo della lettura rappresenta un’emergenza nazionale” e soprattutto c'è un tema di disuguaglianza sociale: in Italia il fatto di essere o non essere lettori sembra correlato direttamente al proprio livello sociale, economico e culturale oltre che all’area geografica di appartenenza.
Ma come avvicinare più persone e fare della lettura una moda?  Emanuela Esposito Amato, scrittrice napoletana e docente di francese oserva:. “Cosa accadrebbe se Chiara Ferragni iniziasse a postare su Tiktok e Instagram dei video nei quali parla dell’ultimo libro che ha letto e delle emozioni che ha provato nel leggerlo? E se, inoltre, chiedesse ai suoi follower di fare altrettanto? Ipotizziamo che per i prossimi sei mesi o un anno, in questo esperimento culturale, si coinvolgesse anche il mondo discografico, facendo cantare a dei rapper come la lettura abbia rappresentato una salvezza o un rifugio per la loro anima ferita. Oppure le radio, dedicando degli spazi alla poesia anche di soli cinque minuti al giorno”.
Negli anni ’60 – spiega Fabio De Lucia, direttore vendite del gruppo di marketing digitale Deraweb - Net Enjoy - il dottor Maxwell Maltz ha certificato che per instillare una abitudine occorrono ventuno giorni. Successivamente gli studi si sono affinati e l’University College di Londra ha stabilito che, per una nuova abitudine, il lasso di tempo varia dai ventuno ai sessantasei giorni, fino a centottanta per quelle più complesse. Partendo da questo presupposto – chiarisce De Lucia - comprendiamo bene che anche leggere i libri creando un’attività costante di divulgazione, la trasformerà da moda ad abitudine. Il marketing ci insegna che un’attività costante, se indirizzata nella giusta direzione e con i giusti strumenti fa la differenza: e anche la lettura, essendo un’attività che migliora la vita degli esseri umani, dev’essere trasformata prima in moda e poi in abitudine con un piano strategico che si muova sia online nel mondo web/digitale e sia offline”.
“In un anno- ne è convinta la Esposito- vedremmo le persone postare sui social dei video mentre leggono e non mentre ballano”. Perché non provare dunque, soprattutto tenendo conto che: la lettura apporta notevoli benefici alla mente e al corpo. Leggere aiuta a prevenire l’Alzheimer e le persone che leggono almeno 30 minuti al giorno vivono in media 23 mesi in più di chi non legge. Ma non solo. I lettori hanno il 20% in meno di probabilità di essere depressi e il 10% in più di provare sentimenti positivi.

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