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Guardando il cielo, più satelliti che stelle

Ormai sono migliaia. A Trieste Libra, progetto videomapping di astrofisica

Redazione Ansa

Agosto, i giorni delle stelle cadenti. Magari riuscirle a vederle dato l'inquinamento luminoso e satellitare. Giacomo Leopardi ammirava il cielo ardere le stelle nel Canto Notturno di un Pastore Errante dell’Asia, Giuseppe Ungaretti si rivolgeva alle stelle ed alla loro luce nella poesia “Stella” nella raccolta “Dialogo”, Torquato Tasso piange con la luna in “Qual Rugiada o Qual Pianto” e, 700 anni dopo la sua morte, Dante esce nuovamente fuori “a rivedere le stelle”. I grandi poeti si sono spesso rivolti alle stelle ponendosi domande sulla filosofia, la natura dell’uomo e la solitudine. Anche la letteratura fantascientifica e fantasy si rivolge alle stelle, attraversando il mondo stellare come in Star Wars o Star Trek o immaginando alieni atterrare sulla terra dal cielo, come nel classico di Steven Spielberg, E.T.
Guardando al cielo non c’è solo spazio per le grandi domande e lo spettacolo, ma anche per ragionare su temi come l’inquinamento satellitare. “Dal 2019” spiega l’astrofisico Roberto Trotta, curatore del progetto LIBRA, con la collaborazione del regista Gigi Funcis, “la comunità di astronomi professionisti e astrofili amatoriali ha assistito con crescente allarme al lancio ravvicinato di migliaia di satelliti da parte di aziende private. Questi satelliti, in orbita bassa ad un’altezza relativamente moderata tra i 350 e i 500 km, stanno rapidamente riempiendo il cielo notturno, creando gravi problemi all’astronomia ottica e radio. Dal 1957 ad oggi (anno del lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik sovietico) sono stati lanciati circa 6,000 satelliti artificiali. In soli due anni, SpaceX ne ha lanciati oltre 1800. Questi satelliti riflettono la luce del Sole, specialmente appena lanciati in gruppi di 60, creando dei trenini di punti molto luminosi nel cielo. Il rischio è che, letteralmente, non ci sia più sufficiente spazio per tutti nello spazio. L’effetto Kessler diventa cosi’ una possibilita’ molto seria: il rischio cioe’ che uno di questi satelliti, per malfunzionamento, errore umano o sabotaggio, vada a colpirne un altro, creando una pioggia di detriti che a sua volta distruggerebbe altri satelliti, e cosi’ via.
Di quel cielo che oggi è considerato nuova frontiera da conquistare a suon di satelliti, che cosa riusciremo a vedere tra 20 anni? Già oggi si inizia a parlare di inquinamento satellitare e, secondo molti studiosi, presto vedremo più satelliti che stelle. Nei prossimi anni il loro numero potrebbe arrivare a oltre 30.000. 
Il Castello di Miramare a Trieste, dall' 8 al 12 settembre 2021 si trasforma nel teatro di scenografie di videomapping con LIBRA, nata dalla collaborazione dell’astrofisico Roberto Trotta con il regista Gigi Funcis: un progetto che, tra ologrammi, inediti visual effects, intelligenza artificiale e attori, tra cui il protagonista Lorenzo Acquaviva, fa convivere teatro e astronomia, scienza e fantascienza, filosofia e attualità, indagini sul presente e riflessioni sul futuro.  Con la partecipazione di ospiti come Carlo Rovelli, Piergiorgio Odifreddi, l’archeo-astronomo Ed Krupp, Enrico Gabrielli (Afterhours, Calibro 35) e Nicola Manzan (Baustelle, Ligabue).

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