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A New York chiude 21 Club, amato da Hemingway a Trump

Iconico speakeasy frequentato dal 1930 da presidenti e celebrity

Donald Trump nella steak house 21 Club di Manhattan dove ha cenato con la famiglia il 14 novembre 2016, in una foto twittata dalla reporter di Bloomber Taylor Riggs.

Redazione Ansa

La pandemia si porta via un altro pezzo di storia di New York. Chiude per l'immediato futuro '21 Club', lo speakeasy più famoso della città e meta abituale di presidenti, scrittori e celebrity. La decisione dopo l'annuncio del governatore dello stato Andrew Cuomo di fermare di nuovo la ristorazione al chiuso dopo l'impennata di contagi da Covid 19.
    In virtù della nuova serrata e non avendo al momento un'alternativa sostenibile economicamente, la proprietà è stata costretta a licenziare tutti i suoi quasi 150 dipendenti e a chiudere i battenti.
    Aperto nel luogo attuale, 21 W 52nd street, a pochi passi dal MoMa, il 1 gennaio nel 1930, 21 Club divenne subito lo speakeasy più famoso durante l'epoca del proibizionismo, grazie alla capacità dei suoi proprietari, i cugini Jack Kreindler e Charlie Berns, di vendere alcol nonostante fosse proibito. C'era infatti un muro segreto dove venivano custodite le bottiglie e la cantina poteva coservare circa duemila casse di vino che comprendevano anche la collezione privata dei presidenti Gerald Ford e Richard Nixon, Elizabeth Taylor, Sophia Loren e Aristotele Onassis.
    Il ristorante, bar e club, che tuttavia è sempre stato aperto a tutti, è anche facilmente riconoscibile dall'esterno per il suo cancello in ferro battuto e una serie di fantini in miniatura lungo la balconata. Sono come i custodi del posto e sono stati donati negli anni da alcune delle scuderie americane più famose. Il ristorante si descrive come il luogo dove 'le celebrità e i capitani dell'industria hanno bevuto vino a cenato per oltre 80 anni'. Da quando ha aperto i battenti, infatti, 21 Club è stato frequentato da tutti coloro che contano. Vi ha pranzato o cenato ogni presidente americano, eccetto Barack Obama. L'ultimo in ordine di tempo Donald Trump, vista anche la vicinanza con la Trump Tower. Ernest Hemingway ci fece persino sesso. All'epoca in cui lo frequentava disse: "Visto che non bevo, prendo solo una tequila". Poi una notte, mentre si trovava lì per una festa, incontrò una donna attraente e dopo aver bevuto e cenato assieme chiese al proprietario del ristorante, Jack, se poteva rimanere oltre l'orario di chiusura. Secondo uno dei manager i due cominciarono a conoscersi 'in modo intimo' sulle scale della cucina, ed erano tremendamente ripide.
    Hemingway ritornò il giorno dopo e disse: 'Jack, ho un problema, Come si chiama?' Sembra che la donna fosse la fidanzata di Legs Diamond, un gangster dell'epoca.
    21 Club è stato anche location cinematografica. E' il posto in cui Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker) nella sesta stagione, ottavo episodio (The Domino Effect) di Sex and the City è a cena con Mr. Big (Chris Noth) con il quale ha una relazione. Quando lui le rivela della sua imminente angioplastica, Carrie scoppia a piangere. 

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