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80 anni fa Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin

Bologna lo celebra, in attesa de 'Il Cinema Ritrovato'

Redazione Ansa

Era il 1940 quando Charlie Chaplin scolpiva nella storia del cinema 'Il grande dittatore'. E ad ottant'anni di distanza, la Cineteca di Bologna, che da due decenni si dedica al restauro dell'opera di Chaplin, celebra il film il 22 agosto con la proiezione del restauro in Piazza Maggiore (e in contemporanea alla BarcArena). Una serata, promossa da Canon, che sembra perfetta per introdurre la 34/a edizione del festival 'Il Cinema Ritrovato', che si svolgerà dal 25 al 31 agosto.
    Un'opera iconica, dalla lunga gestazione, che affonda le radici nel progetto, rimasto irrealizzato, di un film su Napoleone, e superato dagli accadimenti politici in favore di un film su un altro dittatore, la cui ombra stava già oscurando l'Europa: Adolf Hitler. Ore di studio di immagini di Hitler hanno permesso a Chaplin di costruire il personaggio di Adenoid Hynkel, da lui stesso interpretato. Chaplin si trova così nel doppio ruolo del dittatore tedesco e del suo classico "vagabondo", che qui veste i panni di un barbiere ebreo. Due destini incrociati quelli di Chaplin e di Hitler, nati entrambi nell'aprile 1889, a 4 giorni di distanza. "Mi ha rubato i baffetti", sosteneva Chaplin.
    E proprio la coincidenza con quei baffetti così irriverenti sembra essere alla base del divieto di uscita nella Germania, già nazista, di 'Tempi moderni', indipendentemente da ogni pericolo "comunista" che il film avrebbe rappresentato. Ma è chiaro che i destini di Chaplin e Hitler si incrociano definitivamente quando Chaplin presenta al mondo, a New York, nel 1940, 'Il grande dittatore'. Al mondo, ma non alla Germania, e nemmeno all'Italia, dove uscirà solo nell'autunno del 1944.
    Negli occhi di tutti rimane soprattutto il discorso finale del film, che Chaplin preparò in solitudine per lungo tempo: l'attore e regista britannico allontanò i suoi collaboratori per scriverlo. Ma il discorso finale del 'Dittatore' non vede protagonista solo Chaplin: all'altro capo di un altoparlante, lo ascolta Paulette Goddard, co-protagonista del film, oltre che compagna nella vita, alla quale Chaplin riserva un'attenzione inedita nel suo approccio professionale. Invece di mimare la parte che gli altri attori devono interpretare, il regista sceglie questa volta di dare indicazioni di regia, raccolte dalla segretaria di edizione, ed emerse con grande sorpresa dall'archivio custodito dalla Cineteca di Bologna.
    'Il grande dittatore' fu il primo film di Chaplin completamente scritto e meticolosamente pianificato e sono poche le eccezioni in cui la scrittura lasciò spazio all'improvvisazione. 

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