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70 anni fa debuttava lo Scrabble, il cugino dello Scarabeo

Popolarissimo tranne che in Italia è la versione rivisitata di un gioco creato nel 1938, da un architetto disoccupato di New York, Alfred Mosher Butts

Scatola vintage di Scrabblefoto iStock.

Redazione Ansa

Da Rosemary's baby, dove la protagonista risolve un anagramma satanico sulla tavola da gioco, ai Simpson, da Sabrina a The Handmaid's tale, da Creature del cielo a Black Hawk Down: sono decine e decine, tra scene di partite e discussioni sulla validità delle parole, le citazioni in letteratura, cinema, tv e musica, da Duke Ellington a Sting (che lo nomina in 'Seven Days') per lo Scrabble. Il gioco da tavola creato nel 1938 da Alfred Mosher Butts, basato sulla formazione di parole di senso compiuto con a disposizione sette lettere a testa e una serie di regole da seguire e punti da conquistare, festeggia gli 80 anni dalla nascita.
Arrivato in oltre 120 Paesi e disponibile in 29 lingue, ne sono state vendute, stando alle stime, almeno 150 milioni di scatole (il marchio è di proprietà della Hasbro negli Usa e in Canada mentre nel resto del mondo la licenza dè gestita dalla Mattel) ed è diventato molto popolare anche online. In Italia ha avuto una vita meno facile a causa della diffusione dello Scarabeo, una variante con differenze nella tavola da gioco e nelle regole, anche sostanziali, creata nel 1955 dal giornalista Aldo Pasetti, che dopo essere stato prosciolto nel 1961 dall'accusa di violazione del diritto d'autore, cedette il gioco alla Editrice Giochi che lo lanciò nel 1963.
Butts, architetto disoccupato newyorchese, ispirandosi ai cruciverba e agli anagrammi, ma anche studiando la frequenza con cui apparivano le lettere sulla prima pagina del New York Times, debutta come creatore di giochi nel 1931 con il Lexiko, nel quale non c'era la tavola quadrettata ma solo le lettere da estrarre a caso con cui formare le parole. Nel 1938 ne crea una versione piuù evoluta, il "Criss Cross Words" introducendo la tavola e formalizzando le regole. E' l'imprenditore James Brunot a cui Butts (morto 93enne nel 1993) ne vende i diritti, a dargli il nome di 'Scrabble', con cui lo mette in commercio nel 1948. Il successo arriva nei primi anni '50, grazie anche, pare, al massiccio ordine arrivato da Macy, dopo che il presidente della catena di grandi magazzini, Jack Straus, lo aveva scoperto giocando alcune partite in vacanza. Diventa un cult che conquista derivazioni di ogni genere dei media, come l'omonimo game show televisivo nato nel 1984. Una popolarità rinnovata in versione digitale con varie versioni in videogame e la diffusione delle partite sul web.
Tra i milioni di appassionati giocatori, tanti anche i personaggi famosi come lo scrittore Vladimir Nabokov, Nixon, la Regina d'Inghilterra, Obama, Keanu Reeves, Mel Gibson, Sharon Stone e Madonna. In tutto il mondo si disputano centinaia di tornei di Scrabble, con tanto di campionato mondiale, e non sempre vince il fairplay. L'anno scorso infatti in Gran Bretagna, un famoso campione e autore di libri sul gioco, Allan Simmons è stato squalificato per tre anni con l'accusa di aver barato.

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