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Educazione sessuale a scuola, l'Italia ultima in Europa

E' un diritto vero e proprio degli studenti

Educazione sessuale a scuola, l'Italia è tra le pochissime nazioni in Europa priva di programmi foto iStock.

Redazione Ansa

«Il paradigma è cambiato: avere accesso a scuola alle conoscenze utili in tema di educazione sessuale e affettiva non è più una ‘concessione’ opinabile, ma un diritto vero e proprio degli studenti: basta leggere le linee guida più aggiornate dell’OMS e dell’Unesco per rendersene conto, ma se non bastasse c’è a rincalzo l’Obiettivo 3 dell’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, che chiede di “garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare”». Sono parole del presidente AIED Mario Puiatti, che ricorda come tutte le iniziative promosse in Italia per sostenere l’accesso a conoscenze di educazione sessuale e affettiva a scuola siano rimaste carta morta.
«l’Italia – osserva ancora Puiatti al convegno nazionale a Roma alla Casa internazionale della Donna -  è una delle pochissime nazioni in Europa, insieme a Cipro, Bulgaria, Polonia, Romania e Lituania, prive di programmi curricolari nel merito. E sono 16 le iniziative parlamentari nel tempo inutilmente avviate per normare l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole, dal 1977 al 2019.
“L’educazione all’affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva nella scuola” è il tema su cui si sono confrontati le voci di esperti e rappresentanti delle istituzioni di riferimento. Dell’esperienza AIED nelle scuole di Genova e Roma hanno riferirto la psicoterapeuta Giovanna Santeramo e l’endocrinologo e andrologo Antongiulio Faggiano, dell’Ospedale Sant'Andrea - Università Sapienza di Roma. Tra gli altri sono interventi la Senior Lead IPPF European Network Irene Donadio, la sessuologa Anna Sampaolo, i Consiglieri della Regione Lazio Alessandro Capriccioli e Marta Bonafoni, che hanno riferito delle azioni a livello regionale come stimolo per le politiche nazionali. Oggi 8 studenti medi e universitari su 10 cercano le informazioni in ambito sessuale e riproduttivo su internet (solo 1 su 4 chiede in famiglia), ma la stragrande maggioranza (94%) ritiene sia la scuola a dover garantire l’informazione su sessualità e riproduzione: questi i dati dello Studio Nazionale Fertilità presentato dal Ministero della Salute (2019). «Il convegno – spiega ancora il presidente AIED Mario Puiatti - ha l’obiettivo di riprendere la proposta messa a punto dal gruppo di lavoro del Ministero della Salute nel 2015. Il diritto all’educazione affettiva e sessuale è in sè diritto alla salute, “per sviluppare relazioni sociali e sessuali basate sul rispetto” (UNESCO)».

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