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I bambini e il futuro, agire per l'ambiente si può

Tecnologia e natura, laboratori di scienza per l'educazione ecologica

Kidsbit, Festival di arte, ambiente e tecnologia alle Industrie Fluviali di Roma, il 7 e 8 dicembre

Redazione Ansa

"Non sottovalutate i bambini arrabbiati" dice al mondo la carismatica 16enne Greta Thunberg infaticabile leader delle proteste giovanile contro il cambiamento climatico. I bambini e i ragazzi sono sempre più sensibili al tema della salvaguardia del Pianeta, se non altro perchè è il loro futuro immediato. E la tecnologia fa passi giganteschi per progettare il futuro nel rispetto della natura. Ecco che crescere con l'idea del si può agire per l'ambiente è un'educazione culturale possibile, come immaginare nuove idee e visioni di città e cittadinanza, sensibili ed ecologiche, fantascientifiche e a misura d'uomo. Uno sguardo sul futuro integrato tra natura e tecnologia arriva da Kidsbit, Festival di arte, ambiente e tecnologia alle Industrie Fluviali di Roma, il 7 e 8 dicembre: "A lavoro" sono bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni.

Campi d'azione? Dalla città al patrimonio ambientale. Partendo dai problemi più immediati come la pulizia. Al mondo ci sono più di 7 miliardi di persone. 3 miliardi risiedono in aree urbane e producono 1.3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi ogni anno. Nel 2025 la produzione di rifiuti salirà a 2.2 miliardi di tonnellate annue. Le immagini delle discariche visualizzano nuovi paesaggi nati dall’accumularsi di rifiuti. Montagne attraversate da uomini, donne e bambini che vi transitano quotidianamente e lavorano al suo interno. Se questa attività fosse invece in mano a robot istruiti dagli umani? Ecco un robot camaleontico, di disneyana memoria, con un cuore luminoso trascinare i rifiuti da differenziare nel giusto modo.

E perchè non capire che cosa vogliono "dirci" gli alberi? È da tempo ormai che scienziati, ricercatori e dottori forestali ascoltano gli alberi. Gli alberi infatti comunicano anche senza parlare e ci raccontano molto di quello che accade alla Terra in cui viviamo sotto gli effetti del cambiamento climatico. Sono suoni astratti ma evocativi, rappresentano una lingua nuova ma familiare, una lingua speciale, forse quella del futuro. Parlare con uccelli, alberi, pesci, conchiglie, serpenti, tori e leoni richiede molta attenzione a voci diverse e apertura al suono di lingue che potremmo non capire. Attuare questa comunicazione significa sospendere la grammatica per ascoltare mormorii e riverberi, ripetizioni e pause. Dobbiamo imparare a farlo ascoltando e rispondendo agli altri esseri con empatia, attenzione e amore. Elettrodi sulle foglie, dunque, per cercare di decifrare, chissà, qualcosa che ci aiuti per un futuro ecosostenibile.

Ancora tecnologia applicata alla natura guardando alla barriera corallina: è possibile insegnare a un robot a prendersi cura della barriera corallina? Sembra di sì.
Da quando la temperatura dell’acqua ha cominciato a salire abbiamo visto uno degli spettacoli di colori più belli in natura scomparire: la barriera corallina, così come raccontano le immagini e i video in Mostra, si sta infatti sbiancando. Ecco quindi un Ozobot Bit in grado di reagire su superfici fisiche e digitali, seguendo percorsi colorati. Un robot che idealmente "tocca" una serie di punti “sensibili”, vicino a riproduzioni di elementi della barriera corallina realizzati con stampa 3D, con l’obiettivo di replicare l’azione di ripopolameto gli habitat distrutti dal cambiamento climatico rilasciando piccole larve di coralli, così come stanno facendo alcuni ricercatori della Queensland University of Technology supportati dalla Great Barrier Reef Foundation.

Infine, perchè non sognare una Città delle bolle: trasparente, ecologica, intelligente e sensibile?
Le immagini della città di Lagos in mostra, ci raccontano di una crescita demografica e una parallela crescita dello spazio urbano caotica e moltiplicatrice di disuguaglianze sociali, in cui tanti problemi vengono nascosti all’interno di strutture architettoniche improvvisate. Una città più giusta e equa in cui scoprirne tante altre. Una città Intelligente perché aiuta l’uomo a ridurre energia e sprechi. E poi ancora videomapping e storytelling per immaginare una città modificata dai colori della natura.

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