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Cyberbullismo, per l'etica digitale anche le famiglie hanno responsabilità

Troppi doveri demandati alla scuola, anche in casa bisogna lottare

Cyberbullismo. foto iStock.

Redazione Ansa

Un "Codice di etica digitale" con principi e regole per "contrastare l'uso anonimo delle rete", con una "maggiore responsabilizzazione di coloro che navigano sul web"; sistemi di parental control obbligatori e gratuiti su tutti i nuovi smartphone e tablet, con la possibilità di disattivarli solo da parte degli adulti, e clausole di "responsabilità genitoriale" nei contratti con gli operatori telefonici in caso di condotte illecite commesse in rete dai minori. Sono alcune delle raccomandazioni della Commissione bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza, che ha condotto un'indagine conoscitiva su Bullismo e Cyberbullismo. L'indagine è un primo bilancio dell'efficacia della legge 71 del 2017, che promuove un approccio formativo-educativo nel contrasto di questi fenomeni. E la Commissione propone una serie di integrazioni. A cominciare dal maggiore coinvolgimento delle famiglie, ritenendo "eccessivamente scolasticocentrico" il carattere delle nuove previsioni di legge: i genitori - spiega la Commissione - devono presidiare l'uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, e in questo contesto "sarebbe necessario anche potenziare la formazione delle famiglie" sulla rete e i rischi. Sul piano della repressione non vengono ritenute necessarie nuove fattispecie di reato, considerando sufficiente la nuova normativa sul revenge porn, ma si suggerisce di verificare l'opportunità di introdurre specifiche aggravanti per i reati già previsti. In ultimo, si raccomandano rilevazioni statistiche con cadenza biennale e una banca dati nazionale. "La battaglia contro il bullismo e il cyberbullismo è appena iniziata e non bisogna illudersi che sia facile. Il bullismo è un nemico spesso invisibile, che non lascia traccia nella realtà ma che arreca danni a volte irreparabili nella mente, nel cuore e nell'anima di bambini e adolescenti", sottolinea la senatrice Licia Ronzulli, presidente della Commissione.
Il documento, votato all'unanimità, sarà trasmesso alla Commissione Giustizia della Camera che ha allo studio un progetto di legge.

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