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Tv: Fumbleland e l'inglese si impara dagli errori

Su Rai Yoyo una classe di bambini e la maestra Mrs Spelling

Redazione Ansa

E se si imparasse l'inglese dagli errori? Magari in un coloratissimo mondo popolato di buffe creaturine come Pentolino Parcheggino, Mirtillo Appicchino e l'Aereo capellone? 'Fumbleland! Mi è scappato un errore', dal 14 ottobre su Rai Yoyo nuova serie in animazione e live action, scritta e condotta da Teresa Pascarelli e prodotta da JB Productions in collaborazione con Rai Ragazzi (in onda tutti i giorni alle 15.50 e anche su RaiPlay Yoyo), punta a un nuovo modo per avvicinare i più piccoli alla lingua straniera. "Rai Yoyo è la prima tv per i bambini in Italia, seguita già a 2-3 anni - racconta il direttore Rai Ragazzi, Luca Milano -.
    Abbiamo la responsabilità di far incontrare per primi i più piccoli con l'universo mediale della tv. E Fumbleland ha tre punti di forza: la lingua inglese, che noi già promuoviamo con Disney English ma anche proponendo gli stessi episodi di Peppa Pig prima in inglese e subito dopo in italiano; è un programma completamente multimediale; e c'è l'elemento della classe, in un'età in cui si sta per affrontare un appuntamento così importante e conoscere altri bambini. Certo, non vogliamo dire che si impara l'inglese dagli errori, ma gli errori possono far diventare più simpatica una lingua straniera e spingere a conoscerla sempre meglio".
    Nati dall'esperienza teatrale di Teresa Pascarelli e diretti da Paolo Alberto Tonoli, gli episodi di Fumbleland raccontano infatti le avventure di una classe di bambini e della maestra Mrs Spelling alle prese con gli strambi personaggi nati dagli errori di ortografia, come il Solar bear (anziché Polar bear), l'orso solare che va in spiaggia e non al Polo Nord. Mentre ci si diverte, si impara l'inglese. Il tutto con una tecnica all'avanguardia che unisce scene live degli attori piccoli e grandi e il mondo virtuale di Fumbleland, che non è stato realizzato con le tecniche tradizionali, ma in motion capture.
    Ovvero con attori in carne e ossa che recitano con visore, ripresi in diretta all'interno di una scenografia virtuale grazie a un software a disposizione sulla piattaforma Vr open source High Fidelity, creata da Philip Rosedale. Per intenderci, il papà di Second Life. Dopo un anno di sperimentazioni da un capo all'altro del mondo (colonne portanti del progetto tecnico sono Lucio Pascarelli, VR manager del progetto Vr globale; Jared Maupin, grafico 3d che ha sviluppato gli avatar cartoon; e il programmatore Fluffy Jenkins) l'impressione è che si sia solo all'inizio e le potenzialità siano enormi. Un po' perché i Fumbles, le creaturine nate dagli errori, potranno approdare ovunque: libri, giochi, app, eventi. "Per ora stiamo cercando insieme ai licenziatari di sviluppare progetti di merchandising, a partire dal valore contenutistico - conferma Isabella Andreani, Manager Consumer Product di RaiCom - Ma chissà, potremo arrivare anche a una linea per la scuola o di abbigliamento". E per le nuove tecniche utilizzate, che ci pongono avanti a tutti. "In Europa - sottolinea Milano - noi, la Bbc e la tv pubblica scandinava siamo i primi a usare la realtà virtuale nei programmi per bambini".
   

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