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Fedez, 'la salute mentale non viene considerata in Italia'

Il rapper incontra 370 studenti a Torino, stare bene è un diritto

Fedez, la priorità della mia vita sono i miei figli

Redazione Ansa

"La salute mentale e fisica devono andare di pari passo, ma quella mentale in questo Paese non viene considerata". Lo afferma il rapper Fedez, durante un incontro con 370 studenti, che hanno riempito tre sale del Circolo dei Lettori di Torino, in corso questa mattina sul tema "La salute mentale è un diritto dei giovani", promosso dall'associazione Acmos. Fedez ha raccontato la sua esperienza con la malattia e con l'uso del psicofarmaci.
    "Ho affrontato un tumore al pancreas molto raro e ho dovuto fare i conti con la morte nonostante io sia un privilegiato - ha raccontato Fedez - in quel periodo ho avuto l'esperienza peggiore con gli psicofarmaci. Ne prendevo addirittura sette e il medico che me li dava non comprendeva che stavo male".
 Il cantante si è aperto con i 370 ragazzi del liceo Passoni, di Piazza dei Mestieri e di Immaginazione Lavoro, che hanno riempito tre sale del palazzo di via Bogino, nel centro del capoluogo piemontese, parlando della sua paura di morire a causa del tumore al pancreas che ha dovuto affrontare e della sua depressione, che ha definito "farmaco resistente".
Il rapper ha risposto alle domande dei ragazzi sull'argomento, sottolineando come la "salute mentale non sia minimamente presa in considerazione dai media e dalla politica, perché non porta voti e non porta soldi". Ha invitato poi i giovani a curarsi dalla depressione, nel caso ne fossero colpiti. Un malattia questa che a detta sua non si può affrontare da soli o con consigli motivazionali. "Se vi prescrivono i farmaci non abbandonate la terapia", come ha spiegato invece di avere fatto lui. "Ogni volta che prendevo uno psicofarmaco mi dava reazione avversa e il dottore per curarne la reazione mi prescriveva un altro psicofarmaco - ha raccontato -. Sono arrivato a prenderne veramente tanti e stavo male. Ho smesso di prendere tutti i farmaci di botto, senza scalarli. Fu terribile. Quando non scali, dalla mia esperienza, è come ti stessi disintossicando dall'eroina. Ho fatto dieci giorni a letto senza potermi alzare. Non distinguevo la realtà dai sogni.
I sogni mi sembravano più reali della realtà. Esperienza orribile" 
   

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