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La Lingua dei Segni Italiana per la prima volta nei videogiochi

I giovani sordi hanno creato un glossario di termini

Redazione Ansa

 Nata dalla mente creativa dei nipponici Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka, The Legend of Zelda è una saga che ha significativamente influenzato la storia dei videogiochi. Questo fascino magnetico ha conquistato anche le generazioni di persone sorde. Per celebrare una passione decennale e l'arrivo tanto atteso di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, i giovani sordi, spinti dall'iniziativa di Natalia Colombo, madrina del progetto e grande fan della saga, hanno creato un glossario di termini in lingua dei segni italiana (Lis) tratti direttamente dal videogioco e lo hanno condiviso online, mettendolo a disposizione di tutti.
    Nonostante questo progetto sia compiuto in lingua dei segni italiana, la sua realizzazione ha visto anche il coinvolgimento delle comunità di sordi del Giappone, dell'India e dell'America, con lo scopo di unire e ispirare gli appassionati sordi di videogiochi di tutto il mondo. Con il patrocinio dell'Ens (Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei Sordi) e del Comitato Giovani Sordi Italiani, l'iniziativa nasce dal feeling con il protagonista Link, globalmente ricordato per non aver quasi mai proferito parola e ha lo scopo di ampliare il vocabolario Lis e di creare consapevolezza sfruttando la potenza di un medium che connette indistintamente milioni di persone in ogni paese. Nintendo Italia ha sostenuto l'iniziativa. Le lingue dei segni sono utilizzate da oltre 72 milioni di persone nel mondo.
    Sono lingue a tutti gli effetti poiché hanno una grammatica propria, una sintassi, una comunità di riferimento, evolvono nel tempo e vengono trasmesse di generazione in generazione. La disabilità rappresenta da sempre una sfida per l'industria videoludica e l'inclusione a 360 gradi delle persone più fragili incontra una particolare spinta interna anche grazie a premi conferiti a quei prodotti che riescono a introdurre tecnologie in grado di accorciare queste distanze. Il videogioco, in ogni caso, è un mezzo di intrattenimento accessibile per le persone sorde grazie alla presenza dei sottotitoli e alla possibilità di partecipare attivamente al corso degli eventi che rendono questo medium tra i preferiti dalla comunità. (ANSA).
   

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