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Troppa pressione e troppa fatica, nel 2023 crescono i 'Thrivers' che decidono di rallentare lo stile di vita

Report Euromonitor su 100 paesi, più vita privata, meno carriera e meno impegni

Due impiegati sorridenti foto iStock.

Redazione Ansa

Non è l’unica, la neo-ex premier neozelandese Jacinda Ardern, ad essere stanca e ‘senza più benzina’ come lei stessa ha annunciato riferendo le sue dimissioni al mondo intero per puntare alla vita privata. La ‘fatica’ è la parola che rientra nei dieci trend mondiali per il 2023 anche secondo un report realizzato da Euromonitor International su un campione di cittadini di ben 100 paesi nel mondo. Conseguenza della fatica è il cambio di passo verso una vita meno caotica, perfino ordinaria ma più ‘prospera’ sul fronte privato. Gli analisti individuano il fenomeno crescente dei ‘thrivers’ , ovvero coloro che per questo nuovo anno hanno deciso di rallentare i ritmi per ‘germogliare’ su altri fronti tanto che, rinunciando alla fatica si diventa anche più ottimisti: il nuovo stile di vita (più vita privata, meno carriera, meno impegni serrati) induce infatti il 55% del campione a vedersi più felice da qui ai prossimi 5 anni e, per il 48% anche più in salute.
Il 53% dice di avere ridotto troppo il limite tra lavoro e vita personale nel 2022 e il 45% si è sentito troppo sotto pressione lo scorso anno.
 



Gli analisti riportano che nel 2022 il consumo di prodotti a base di cannabis nel mondo ha raggiunto i 25 miliardi di dollari e che stati spesi almeno 5 miliardi in sistemi per dormire e un miliardo in integratori per rilassarsi e migliorare l’umore. La pandemia ci ha fatto fermare, poi lo scorso anno abbiamo ripreso a correre, forse troppo.
La smania di tornare alla vita di prima ha preso la mano: “I consumatori ‘navigano’ in un mondo sempre più caotico con livelli di esaurimento ai massimi storici, - spiegano gli analisti, - per questo stanno mettendo i bisogni personali sopra ogni altra cosa”. La fatica fa mettere la propria vita in prospettiva : “le persone hanno superato il punto di resistenza all’esaurimento, sono sopraffatte e fanno del loro meglio per cavarsela e cambiano stile di vita. Si rifiutano di lavorare troppo a spese del loro benessere mentale” commentano gli analisti.
Ciò che contava una volta importa sempre meno, almeno nel modo in cui lo si faceva prima. I cittadini vogliono vivere adempiendo ai loro doveri quotidiani senza esaurire tutte le loro energie, si legge nel report. Essere ordinari è ok, i troppi impegni non più. I ‘Thrivers’ stanno facendo una pausa, un passo indietro per lasciare andare ciò che è al di fuori del loro controllo mettendo le esigenze personali al rpimo posto.
"Stanno cercando la pace mentale ed il conforto nei rapporti affettivi, inseguono il miglioramento dell'umore e più calma". Nel 2023 si punta a difendere la propria salute fisica e mentale anche sul lavoro. “I lavoratori richiederanno una maggiore qualità di vita in ufficio prima di tornare definitivamente alle loro scrivanie. Le aziende devono fornire sbocchi che diano sostegno, - si legge nel report. Oltre al rallentamento dei ritmi di vita a favore di quella privata, nel 2023 Euromonitor segnala altri fenomeni correlati al desiderio di riconquistare esperienze più concrete e personali. Si va dall’ incremento di chi preferisce risparmiare (il 75% del campione non pensa di spendere di più e sale l’attenzione verso la modalità ‘compra ora-paga dopo’), al desiderio di disconnessione dai device che ci circondano con un controllo più selettivo di cosa guardare al telefonino tanto che il 57% dichiara di avere eliminato le App ‘mangia tempo’ dal proprio smartphone.
“Il post-pandemia è arrivato, - si legge nell’analisi. – I cittadini sono ansiosi di ‘riscoprire’ il mondo con azioni quotidiane da fare di persona e non online (per il 39% del campione). Cresce inoltre il desiderio di inquinare meno (il 43% del campione ha ridotto i consumi energetici già nel 2022) e l’attenzione per i diritti e le disuguaglianze di genere, i principi di equità e di inclusività. La generazione Z in particolare è immune, ad esempio, alle pubblicità tradizionali che li sollecitano dovunque. Per loro l’autenticità e l’impatto sociale contano di più se devono fare acquisti. 

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