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Giovani ecologici, acqua potabile in borraccia il nuovo must

Scelgono acqua dal rubinetto di casa o dai dispensatori pubblici

Redazione Ansa

Le giovani generazioni sono sempre più consapevoli di come le azioni quotidiane abbiano un impatto significativo su salute e ambiente. Un atteggiamento che provoca modifiche nei propri stili di vita e nelle abitudini di consumo. Una ricerca svolta a livello internazionale da Toluna per il Gruppo Culligan intervistando per l'Italia mille partecipanti, appartenenti per metà alla Generazione Z (16-24 anni) e per metà ai Millennials (25-40 anni), su temi legati all'impatto ambientale dei comportamenti personali evidenzia tutto questo: conoscenza, consapevolezza e comportamenti 'virtuosi'. Davanti a tutti c'è la raccolta differenziata, portata avanti dal 79% del campione, riciclare il più possibile (71%), spegnere gli apparati elettronici quando non sono in uso (69%) e lasciare asciugare i vestiti naturalmente dopo il lavaggio (64%). Ne risente anche il consumo d'acqua, con il 59% degli intervistati (nella Generazione Z si arriva al 65%) che utilizza una propria borraccia e il 37% che beve acqua del rubinetto per ridurre la plastica.
Anche le scelte a tavola sono influenzate da questa nuova coscienza che tutela ecosistema e salute, con un 78% di persone, trasversale alle due fasce d'età, che ha affermato di aver apportato recentemente almeno una modifica al proprio stile alimentare. Ne hanno fatto le spese soprattutto le bevande gassate, evitate ora dal 43% della Generazione Z e dal 46% dei Millennials, mentre un terzo complessivo del campione afferma di aver abbandonato snack e junk food. E nuovamente si riscontra la centralità del tema acqua, con la decisione di bere solo quella del rubinetto o filtrata che è stata la terza opzione più indicata, con un 28% totale e differenze minime tra Generazione Z e Millennials (rispettivamente 29% e 27%).
Una fiducia nell'acqua che esce dai rubinetti di casa e nell'efficacia dei sistemi di filtrazione che i giovani hanno anche quando si tratta di decidere come riempire le proprie borracce, diventate ormai un fedele compagno di viaggio in tutti gli spostamenti. Un 77% del campione, stabile tra le due fasce d'età, ha infatti incoronato l'acqua del rubinetto come una fonte primaria. E sono sempre più diffusi e frequentati anche i dispensatori pubblici di acqua potabile anche gassata, a Roma e nel Lazio le cosiddette  “Case dell’acqua” (un progetto Acea), fontanelle hi-tech, dove è possibile ricaricare tablet e smartphone, oltre a consultare informazioni di pubblica utilità attraverso i display digitali di cui sono dotate, ma anche Iren in Emilia Romagna, Acqua Si in varie regioni. E ovviamente bere gratuitamente acqua potabile liscia e frizzante. C'è insomma un target che preferisce l'acqua potabile in grande crescita.

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