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'Il pessimo capo', il mondo del lavoro non è 'smart'

Un manuale per affrontare e non farsi sopraffare dal cambiamento

Redazione Ansa

Pare che in Giappone abbiano chiesto a Zoom di prevedere una disposizione gerarchica dei partecipanti ai meeting digitali, per far 'risaltare' la posizione destinata ai capi. È un'ottima metafora del modo in cui il mondo del lavoro non è riuscito ad adeguarsi al cambiamento in corso.
    Eppure il lavoro non sta cambiando ora, è sempre in evoluzione, come tutto. Lo smart working è un lascito durevole della crisi da Covid-19 e modificherà in profondità il nostro modo di lavorare, fare riunioni, gestire routine, fissare obiettivi, ma non è la causa unica del cambiamento. Poiché il lavoro è prima di tutto un luogo di relazioni e interazioni, la chiave per renderlo migliore, più efficace e gratificante sta nella leadership. Un cattivo capo può rendere impossibile un ambiente di lavoro, danneggiare i risultati e deteriorare la salute mentale delle persone. Era vero prima ed è ancora più vero oggi che lo smart working ha reso più immateriali e complesse le nostre dinamiche quotidiane.
    Domitilla Ferrari, esperta di marketing e di digitale, docente all'Università di Padova, tratteggia un manuale (Il pessimo capo. Manuale di resistenza per un lavoro non abbastanza smart, Longanesi) per affrontare, senza lasciarsi sopraffare, le grandi trasformazioni che il mondo e il lavoro sta affrontando.
"Dalle 9 alle 18 - scrive - con una pausa pranzo in mezzo, abbiamo visto scomparire il caffè con i colleghi, il chiacchiericcio utile anche a fare quattro passi tra un piano e l'altro, a farsi venire in mente idee, a stringere relazioni, a chiarire dubbi in maniera informale e quindi veloce. Tra una call e l'altra le pause sono proprio scomparse. Non c'era più tempo. Siamo andati in burnout. Io per giorni non ho fatto altro che call. Ho cambiato lavoro durante il lockdown e molte delle mie videochiamate erano con colleghi nuovi che, presentandosi, mi raccontavano del lavoro che stavano facendo: non ho mai faticato tanto a conoscere ed entrare in contatto con persone nuove".

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