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Millennials, le nuove prospettive dopo un anno di pandemia

Cambiamenti di stile alla ricerca di più qualità della vita, più natura

Una giovane donna intenta a leggere foto iStock.

Redazione Ansa

A più di un anno dall’inizio della pandemia, le esigenze dei lavoratori e degli studenti sono radicalmente cambiate. Entrambe le categorie sono state costrette a rivedere le proprie priorità a seguito del lockdown e smart-working e DAD hanno rivoluzionato gran parte delle loro abitudini.  A oltre un anno di distanza dal Covid, le esigenze lavorative e le abitudini domestiche di un’intera generazione sono state stravolte tanto da influire a loro volta sulle prospettive future. Cercare un nuovo inizio provando a cambiare lavoro, casa, ambiente, città, pianificare un viaggio, breve o lungo che sia, sta aiutando i Millennials a concentrarsi sempre più sulla qualità della vita, mettendo in secondo piano vecchie abitudini e sicurezze.
Housing Anywhere, la piattaforma di affitto di alloggi per studenti e giovani professionisti più grande al mondo, ha condotto un sondaggio online per evidenziare l’impatto che la pandemia ha avuto sulle abitudini dei Millenials (la generazioione dei nati tra il 1981 e il 1996). 
I dati dimostrano che circa il 71,5% degli intervistati non è più interessato a vivere nella stessa città in cui lavora o studia, preferendo di gran lunga pensare alla qualità della vita e ai servizi che altri luoghi, magari meno metropolitani, possono offrire.
La vita tra le mura di casa si è completamente trasformata: il 43% degli intervistati ha avvertito, per la prima volta, a causa del lockdown, la necessità di avere a disposizione spazi open-air e circondati dalla natura, rivalutando quindi la presenza di balconi, giardini e parchi nelle vicinanze. Parallelamente, la stessa percentuale di persone ha dichiarato di aver provato a rendere più vivibile la propria abitazione, adattandola alle nascenti esigenze. Solo una piccola parte degli intervistati, equivalente al 14%, sembra non aver avvertito alcun bisogno di cambiamento.
La dimensione casalinga è quindi diventata una priorità, tanto da portare molte persone a decidere di stravolgere i propri spazi abitativi, ma tante altre a cambiare radicalmente casa, spostandosi in altri quartieri o città più adatte alla new-normality. I dati raccolti da Housing Anywhere riflettono proprio questo desiderio di cambiamento, con il 71% dei rispondenti che dichiara di aver cambiato casa poiché aveva bisogno di spazi più grandi. Ma, nonostante la flessibilità data dallo smart working e della didattica a distanza, e nonostante il forte desiderio di spostarsi altrove, il 72% degli intervistati non ha avuto la possibilità di spostarsi dalla città di domicilio per brevi periodi di tempo, a causa dei termini di affitto imposti dai proprietari di casa o clausole contrattuali di disdetta troppo restrittive. D’altronde, è raro per la maggior parte degli italiani potersi permettere il costo di due affitti contemporaneamente.
I cambiamenti e le incertezze a cui siamo stati sottoposti nell’ultimo anno e mezzo hanno avuto un impatto forte anche sulle prospettive di vita dei Millennials coinvolti. Se da un lato il 43% ha dichiarato di sentirsi diverso da prima senza sapere bene come affrontare la vita con la nuova normalità, dall’altro, il 72% dei rispondenti ha mostrato impegno e volontà nel cambiare la propria situazione provando a trovare un nuovo lavoro o pianificando un cambio di direzione assoluto per riguadagnare tutto il tempo perduto in un anno di pandemia. Bisognerà quindi darsi da fare per riacquisire l’ottimismo perso e ricominciare la vita, ma il 29 % dei millennials è già sulla buona strada dichiarando la propria propensione a grandi e piccoli progetti di viaggio, incuranti del budget o delle limitazioni lavorative o di studio. 

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