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In un anno di pandemia, boom pasti a domicilio e abbonamenti streaming

Indagine Eurispes, ma e-commerce sconosciuto per 3 italiani di 10

Redazione Ansa

 Il 21,9% degli italiani afferma di aver ordinato per la prima volta la spesa a domicilio dopo marzo 2020, ovvero dopo l'esplosione della pandemia da Covid-19.
    L'abitudine di ordinare la cena o altri pasti a domicilio era già abbastanza diffusa (il 28,6% lo faceva anche prima della pandemia), ma da marzo il 16,8% lo ha fatto per la prima volta.    E' quanto risulta dall'indagine dell'Eurispes 'Un anno di covid in Italia'.
    Il 13,1% ha ordinato per la prima volta farmaci a domicilio. Più affermato era l'utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici: il 45,2% degli intervistati era già solito comunicare tramite videochiamata; con la diffusione del virus quasi un terzo lo ha fatto per la prima volta (30,7%).
    Il 13,4% degli italiani ha acquistato un abbonamento a piattaforme streaming (Netflix, Infinity, ecc.) (il 36,3% già lo aveva). E infine la decisione di acquistare/noleggiare strumenti per fitness domestico ha riguardato il 14% (il 12,2% ne era già in possesso).
    Nonostante le restrizioni della pandemia l'e-commerce resta "sconosciuto" per tre italiani su dieci. Tra ritardi nell'accesso alla Rete veloce in alcune aree del territorio e il persistere di una quota di analfabetismo digitale, rimane rilevante la percentuale di italiani completamente estranei al mondo dell'e-commerce: il 29,1% riferisce di non fare mai acquisti online. D'altra parte, con diverse intensità, fare acquisti online sta diventando per molti una consuetudine: il 18,2% del campione fa acquisti online raramente, il 25,9% qualche volta, mentre il 16,3% spesso ed il 10,5% abitualmente.
    Gli over 64 sono l'unica fascia d'età nella quale prevalgono coloro che non fanno mai acquisti attraverso la Rete (59%).
    Online si comprano soprattutto abbigliamento, libri, tecnologie.

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