Rubriche

L'ultima opera di Banksy è una nave rosa per soccorrere i migranti in mare

Finanziata dall'artista e con i suoi graffiti, batte bandiera tedesca

Redazione Ansa

E' interamente dipinta di rosa shocking, batte bandiera tedesca ed è l'ultima opera del misterioso street artist. Banksy ha segretamente comprato un'ex nave della dogana francese e finanziato una missione per soccorrere i migranti in difficoltà nel mare fra la Libia e l'Italia.
    La nave - che prende il nome da un'anarchica femminista francese del XIX secolo, Louise Michel, ed è decorata con i graffiti dell'artista britannico - è partita il 18 agosto dal porto spagnolo di Borriana, vicino a Valencia. Ha già recuperato 89 persone nel Mediterraneo centrale, tra cui 14 donne e due bambini, riferisce il Guardian, e ora "sta cercando un porto sicuro per sbarcare i passeggeri o trasferirli su una nave della Guardia Costiera europea".
    Lunga 31 metri con un equipaggio di dieci attivisti europei di lunga esperienza nella ricerca e soccorso in mare, la nave è di dimensioni inferiori ma notevolmente più veloce delle solite imbarcazioni usate dalle Ong operanti nella zona, cosa che le permette di superare la guardia costiera libica. Naturalmente, lo street artist l'ha decorata a modo suo e qualcuno l'ha già definita la sua opera più bella: è infatti interamente verniciata di rosa con l'immagine di una bambina che tiene in mano una boa di sicurezza a forma di cuore.
    La storia inizia nel settembre del 2019, con l'invio da parte di Banksy di una e-mail a Pia Klemp, ex capitano di diverse imbarcazioni di Ong che hanno salvato migliaia di persone negli ultimi anni. "Ciao Pia, ho letto la tua storia sui giornali. Mi sembri un tipo tosto", scriveva Banksy, secondo quanto ha raccontato la stessa Klemp al Guardian. "Sono un artista del Regno Unito e ho realizzato diverse opere ispirate alla crisi dei migranti. Ovviamente non posso tenere i soldi per me.
    Potresti usarli tu per comprare una barca o qualcosa del genere? Fammi sapere per favore. Buon lavoro, Banksy".
    Sulle prime, Klemp ha pensato a uno scherzo, ma poi si è resa conto che era una richiesta seria e di essere stata scelta dall'artista per la sua posizione politica. "Non considero il salvataggio in mare come un'azione umanitaria, ma come parte di una lotta antifascista", sostiene lei, precisando che il coinvolgimento di Banksy nelle operazioni si limita al sostegno finanziario. "Banksy non pretenderà di sapere meglio di noi come gestire una nave e noi non pretenderemo di essere artisti". La missione però è comune: salvare vite umane in un braccio di mare diventato un cimitero. (ANSAmed).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it