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L'alfabeto arcobaleno del Pride, i termini da sapere

Linguaggio consapevole, al di là dei generi contano le persone

Redazione Ansa

Dal 1969, giugno è il mese del Gay Pride, manifestazione nata per celebrare la cultura e i diritti della comunità omosessuale e LGBT. Nel corso degli anni, oltre all’organizzazione di parate ed eventi in tutto il mondo, sono stati coniati nuovi termini per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cultura della comunità LGBT e per dare voce a tutte le minoranze. Creazione di neologismi che ha dato vita a un linguaggio convenzionale comune, il quale rappresenta uno strumento potente per mezzo del quale è possibile comunicare, confrontarsi e connettersi l’uno all’altro. Ecco l'alfabeto arcobaleno per sapere i termini e parlare in modo consapevole del mondo Lgbt, realizzato da Pocketalk
LGBT (QIA)
L’acronimo LGBT include: lesbiche (L), gay (G), bisessuali (B) e transgender (T). Questa sigla fa la sua comparsa per la prima volta negli Stati Uniti intorno agli anni Ottanta. Successivamente, con la sua diffusione negli anni ‘90, sono state incluse ulteriori categorie, come: Q di queer, termine nato per indicare tutte le diverse sfaccettature della sessualità, la I di intersessuale, per indicare persone con caratteristiche fisiche diverse da quelle tradizionalmente associate a maschi e femmine e la A di asessuale, per indicare coloro che non provano attrazione sessuale per nessun genere.
IDENTITÀ DI GENERE vs ORIENTAMENTO SESSUALE
Per comprendere appieno la cultura LGBT è importante conoscere la differenza tra orientamento sessuale e identità di genere. È comune pensare che si tratti di sinonimi, ma in realtà sono due cose distinte: l'identità di genere è il modo in cui gli individui percepiscono se stessi e si definiscono come appartenenti o meno a un genere. Quando si parla di orientamento sessuale, invece, si fa riferimento all'attrazione sessuale verso altre persone, che può essere fluida, come l’identità di genere.
CISGENDER
Con questo termine si identifica una persona che si riconosce nel sesso con il quale è nato, ovvero il suo orientamento sessuale coincide con la sua identità di genere. Essere cisgender non è la stessa cosa di essere eterosessuali, ma le due cose possono coincidere.
AGENDER
Si identificano con questo termine le persone che non sentono di appartenere né al genere femminile, né a quello maschile, né a un terzo genere. Non si tratta necessariamente di una condizione sempre stabile e continua.
TRANSGENDER
Con questo termine si indica una persona che sta affrontando la transizione tra generi. La persona transgender ha pertanto alcune caratteristiche fisiche e sessuali dell’uno e dell’altro genere.
PANGENDER
Il termine pangender indica persone che si considerano membri di ogni genere. Gli individui pangender possono identificarsi con pronomi sia neutri che non.
GENDERFLUID
Con questo termine si identificano quelle persone che si sentono rappresentanti di entrambi i generi, ma rifiutano l’ideologia di appartenere all’uno o all’altro.

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