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Assistenza emotiva, così le telefonate sostengono gli anziani

Volontari chiamano i 'nonni virtuali', l'esperienza di Una chiamata un sorriso

Redazione Ansa

Nell'Italia bloccata dalla pandemia mentre le famiglie sono riunite insieme sono tante tantissime le persone sole in casa per le quali la telefonata vale come un abbraccio. E' nata così semplicemnte e spontaneamente una iniziativa che sta avendo da un mese un grande riscontro e che testimonia il cuore grande di tanti italiani. L'idea è venuta a Valentina Salerno a Roma: "l'Esquilino dove abito è un quartiere molto attivo, tanti comitati, un rione che è una grande comunità. Con il comitato Colle Oppio nato per la tutela delle attività del parco siamo 'vicini' del centro anziani che è proprio lì. Quando è cominciata la quarantena è stato inevitabile per noi pensare di aiutarli inizialmente con i pacchi alimentari. Gli anziani sono la fascia più debole di questo dramma, le persone più sole, ci è sembrato importante dare un sostegno". L'idea è geniale: dare assistenza emotiva. Significa che gli anziani, non più solo quelli di Esquilino ma di tutta italia perchè l'iniziativa tramite i social è arrivata ovunque con richieste da ogni regione, ricevono ogni giorno un telefonata, sempre da uno stesso volontario, "su cui abbiamo fatto ovviamente prima ogni verifica di sicurezza e dato regole ben precise". Si sentono ogni giorno, si chiamano solo per nome e si chiacchiera un po', si raccontano la giornata, il passato, gli affetti. "Abbiamo storie commoventi e non solo da chi riceve le telefonate, il destinatario, ma anche e soprattutto dai volontari: mi sembra di parlare con il nonno che non ho più, il padre che ho perduto di recente, ci dicono. Un'onda di empatia bellissima",  racconta Valentina Salerno che nel quartiere romano è promotrice di varie iniziative e lei stessa impegnata nell'aiuto di persone in difficoltà come ad esempio il recupero straziante di una donna di origine moldava finita in strada dopo tante terribili violenze, ora con problemi psichiatrici e finalmente domiciliata nel centro di Via Assisi che sostiene i senza fissa dimora tra cui anche alcuni papà separati finiti sul lastrico.
"Abbiamo fatto ad oggi 60 'accoppiamenti' di persone che si sentono ogni giorno e andremo avanti fin quando vorranno. Riceviamo tante telefonate sia di chi vorrebbe ricevere e sia di chi vorrebbe dare ma posso dire che alla fine è la stessa cosa perchè fa bene ad entrambi". Al momento sono più donne che uomini a telefonare, con un'età che va dai 30 ai 50 anni, "poi capita che si proponga come volontario qualcuno che si sente dalla voce che è anziano, noi capiamo il messaggio e lo mettiamo tra i destinatari perchè è già capitato che sia un vecchietto che con orgoglio non vuole sentirsi 'destinatario'. Come pure è capitato che parenti segnalino anziani che non hanno dimistichezza con la tecnologia ma vorrebbero ricevere sostegno". C'è un numero unico per Una chiamata un sorriso e poi gli organizzatori, Valentina Salerno con le persone del comitato Colle Oppio e gli altri associati (Boulevard Merulana, altra rete fondamentale di sostegno del quartiere, Eòo Design e Circolo degli Anziani Colle Oppio) filtrano le richieste, verificando identità e dando priorità ovviamente alla sicurezza degli incontri virtuali.
"Ci sono molti modi per aiutare gli altri in questa emergenza, è un momento drammatico per tutti che ci da però l’opportunità di riscoprirci più umani, di renderci utili per come possiamo, di sentirci connessi anche a distanza , nelle piccole cose che spesso racchiudono le grandi. Donare qualche minuto di tempo, comporre un numero di telefono e dare sostegno emotivo a una persona, sola o in difficoltà, semplicemente chiacchierando un po’ con le, può farci, conclude, vedere le cose che sono capitate sotto una luce diversa".

 

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