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Relazioni poliamorose, cosa sono gli amori molteplici

Attivista Turano, in discussione i modelli patriarcali di riferimento

Poliamore (da Industrie Fluviali)

Redazione Ansa

Con l'espressione "poliamore" si indica una modalità di relazioni affettive, emotive e sessuali che coinvolge consensualmente più di due persone alla volta. Il termine è un neologismo piuttosto recente (dizionari Treccani e Garzanti 2018) che deriva dall'inglese polyamory. “Ci sono molte interessanti possibilità di amore e relazione umana al di fuori del recinto ristretto della coppia eterosessuale monogama e fedele, il mio lavoro ha voluto indagare e scavare nei sentimenti e nei rapporti della generazione degli attuali ventenni che molto hanno già fatto in tal senso, partendo allo stesso tempo dalla mia esperienza di vita e la mia ricerca artistica in questa direzione", dice il regista e drammaturgo Dante Antonelli, che ha realizzato lo spettacolo Atto di Adorazione, parlando a Industrie Fluviali a Roma nel nuovo format: Parole correnti. Vocabolario essenziale contemporaneo.
Dice la psicosessuologa Veronica Vizzari: “Lavorare a contatto con le psicopatologie richiede una conoscenza profonda non solo della mente umana, ma anche dei cambiamenti sociali e comportamentali che possono far modificare le diagnosi. Parlare di Poliamore significa osservare da vicino l’evoluzione dell’affettività umana, per evitare in alcuni casi la stigmatizzazione di nuove forme di amore o, in altri, individuare atteggiamenti disfunzionali che necessitano di aiuti specifici.”. Per l'attore e attivista LGBTQ Pietro Turano: “Parlare di poliamore significa innanzitutto mettere in discussione il sistema patriarcale ed eteronormativo dentro cui ci muoviamo, e in generale tutto il background culturale preacquisito, i suoi ruoli e i suoi dogmi. Mettere quindi in discussione sé stessi, per esplorarsi e scegliere modelli di relazione personalizzati su valori, desideri, bisogni individuali, sapendoli mettere in relazione con l'altr* da sé. Parlare di poliamore non significa sostituire quel modello di riferimento, ma tentare di decostruirlo per osservare tutte le possibilità che questo ci apre".
Il termine 'poliamore' è stato coniato indipendentemente da più persone, tra cui Morning Glory Zell-Ravenheart che introdusse il termine «relazione poliamorosa» nel suo articolo A Bouquet of Lovers nel 1990, e Jennifer Wespche creò su Usenet il newsgroup alt.polyamory nel 1992. Tuttavia occorrenze del termine sono state reperite già a partire dagli anni sessanta, e le relazioni poliamorose sono ovviamente esistite da ben prima che il termine venisse creato. Molto probabilmente il termine è da far risalire all'opera di Charles Fourier che nel suo Il nuovo mondo amoroso descrive in maniera dettagliata questo genere di rapporti. Non è un caso che la sua opera sia stata pubblicata proprio nei primi anni 60 influenzando massicciamente il dibattito del tempo. In Italia uno dei testi di riferimento sull'argomento è L'amore con più partner dell'antropologo Carlo Consiglio e, più recentemente, anche La zoccola etica, traduzione della guida The Ethical Slut, scritta dalle due psicologhe statunitensi Dossie Easton e Janet Hardy.
Poliamore (neologismo che esprime il concetto di "amori molteplici") è la posizione che ammette la possibilità che una persona abbia più relazioni intime (sentimentali e/o sessuali) contemporaneamente, nel pieno consenso di tutti i partner coinvolti, in opposizione alla monogamia come norma sociale necessaria.
La cultura poliamorosa (cioè nata entro la filosofia del poliamore) ha sviluppato un ideale di relazione poliamorosa basata sul consenso di tutte le parti coinvolte, che devono essere informate del contesto relazionale in cui si trovano inseriti. L'idea di relazione poliamorosa non include dunque le relazioni caratterizzate da clandestinità, come quelle adulterine. Il consenso delle parti implica una necessità di comunicazione trasparente tra i partner e un rispetto dei sentimenti di ognuno. I "poliamorosi" rivendicano dunque il diritto di poter scegliere una seconda strada rispetto a quella della monogamia sociale e sessuale come modus vivendi unico e dominante a cui la società ci educa sin dai primi anni dell'infanzia.

 

 

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