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Expat italiani, con Brexit è Berlino la nuova Londra

Carolina, Zoe e Sara, tre storie tra le tante

Redazione Ansa

Le notizie riguardanti l’esodo dei giovani laureati italiani sono sempre allarmanti ed estremamente negative: i dati parlano chiaro e dicono che il 32% delle persone che lasciano l’Italia per cercare lavoro all’estero, sono laureati. Soprattutto le donne laureate (circa il 35%), più che gli uomini (il 30%), secondo il rapporto “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche” dell’Istat, decidono di lasciare temporaneamente o definitivamente il paese per trovare lavoro. Ma il significato di questi dati è da interpretare: lavorare stabilmente o ricercare esperienze temporanee all’estero è un passo necessario per strutturare le competenze apprese durante il percorso di studi e ottimizzarle in un contesto internazionale. In aggiunta, secondo una ricerca sviluppata da Fluentify, il 50% degli HR Manager italiani intervistati, ritiene che saper padroneggiare una o più lingue estere è un vantaggio competitivo da non sottovalutare.Trasferirsi all’estero dopo il conseguimento del diploma di laurea, diventa dunque più che una scelta costretta, una mossa strategica al fine di arricchire il proprio curriculum, imparare nuove lingue e dare spessore a ciò che si è appreso durante l’università.
In molti, durante il percorso di studi, decidono di partecipare a progetti di scambio come l’Erasmus e l’Erasmus+ che permettono agli studenti universitari di vivere un’esperienza di studio o di lavoro all’estero. Sono circa 48mila gli studenti e i laureati italiani partiti con i progetti Erasmus nel 2019, il 17% in più rispetto al 2018 mentre 27mila studenti europei hanno scelto l’Italia come destinazione per il loro viaggio. Un trend che continua a crescere anche grazie alle possibilità che regala un’esperienza di lavoro all’estero in cui il work life balance è un asset imprescindibile e su cui si è molto focalizzati. Dopo l’annuncio della Brexit, il nuovo polo attrattivo degli studenti e dei laureati italiani è sicuramente la Germania: dai dati del “Rapporto italiani nel mondo” si è visto che lo stato tedesco ha tolto il primato all’Inghilterra per numero di nuovi arrivi (20mila solo nel 2018) rendendo Berlino la nuova Londra. Tra le tante storie di expat, quella di tre donne trasferite a Berlino, giovani dipendenti di financeAds International, azienda tedesca che aiuta fintech, banche e assicurazioni ad acquisire nuovi clienti. Sono Carolina, Zoe e Sara, rispettivamente Head of International Account Management e Account Manager di financeAds International: hanno tre passati molto diversi, vengono da città e culture differenti ma le loro strade si sono incontrate a Berlino. Carolina Rodriguez ha origini colombiane, ha un master comunicazione d’impresa, vive in Germania da 10 anni ed è in financeAds International da circa 3 anni con un ruolo che le permette di gestire tutti gli account manager in Europa; Zoe Balzano, invece, ha origini italo americane, parla sei lingue e dopo la laurea in relazioni internazionali e piccole esperienze come freelance, ha iniziato il suo percorso; Sara Pau, infine, mentre studiava economia e gestione aziendale, ha aderito al progetto Erasmus che l’ha portata da Cagliari alla Polonia e poi in Germania. 

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