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Prova costume, perchè ogni anno è fonte di ansia

'Psicologia positiva' contro la paura del giudizio altrui

Redazione Ansa

E' la 'minaccia di identità sociale' che ci frega per la prova costume. Tentare di cambiare il proprio aspetto per guadagnare l'approvazione degli altri genera infatti stress, ansia e minore autostima. E secondo un recente studio del National Center for Biotechnology Information, proprio basare la propria identità sociale sulla forma fisica contribuisce all'aumento di peso e alla cattiva salute.
    E non sarà un caso se con l'estate ormai alle porte un italiano su due sia preoccupato per la famigerata prova costume.
    Complice uno stile di vita sedentario (16%) e la poca attenzione nei confronti dell'alimentazione (33%), il 54% degli adulti si sente impreparato all'ombrellone, con conseguenti crisi d'ansia e abbassamento dell'autostima. E' quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1.300 italiani fra i 20 e i 55 anni, cui è stato chiesto quanto si sentano fisicamente pronti all'estate. Se il 21% confessa di non essere per nulla soddisfatto, il 33% si dichiara poco contento della propria silhouette. L'idea di dover esibire più leggeri o costumi da bagno genera ansia (38%) al pensiero del giudizio altrui, minore autostima (22%) e, in alcuni casi, perfino depressione (17%). Secondo gli esperti è più probabile che il cambiamento avvenga quando si apportano modifiche basate su chi si è piuttosto che su come si pensa di essere percepiti. Per questo motivo, per rimettersi in forma, occorre fare scelte allineate con i propri valori e abitudini, senza legarli a fattori esterni.

Ma perché si sente il bisogno di una "remise en forme" in vista dell'estate? La maggioranza (35%) poiché vuole fare bella figura con gli altri, mentre c'è chi lo fa per fare conquiste (22%), contro il 28% che punta semplicemente allo star bene con se stessi. Per 6 italiani su 10 (62%) la zona che più suscita preoccupazione è il girovita, a seguire i glutei (55%), le cosce (43%) e le braccia (32%).
    Carlo Galimberti, psicologo sociale della comunicazione presso l'Università Cattolica di Milano, è convinto che l'approccio giusto per tornare in forma si leghi al concetto di "Psicologia Positiva", che "consiste nel considerare i fenomeni della vita psichica in riferimento a 3 dimensioni: edonica (ciò che ci dà piacere), eudemonica (legata agli aspetti valoriali che portano all'autorealizzazione) e sociale (la qualità dell'interazione con gli altri). Per quanto riguarda la prova costume, le attività avviate devono rispondere a questi tre aspetti affinché vengano vissute in modo sano: dobbiamo fare cose che ci piacciono, che non vengano percepite come obblighi e che si sposino con i nostri valori, in questo caso lo stare bene con se stessi e il sentirsi in forma".
    Per tornare in linea il 48% pensa a una dieta ferrea, il 33% a un'iscrizione in palestra "last minute", il 23% metterà al bando dolci e alimenti ipercalorici, il 28% aumenterà il consumo di acqua, frutta e verdura (28%). "Per ritrovare o mantenere la giusta forma fisica - consiglia Maurizio Fiocca, Nutrizionista e docente di Scienze dell'Alimentazione a Milano - l'idratazione risulta fondamentale. Tutti i processi enzimatici, biochimici nel nostro organismo avvengono in presenza di acqua. Una mancanza di acqua porta a una riduzione dell'efficienza delle operazioni metaboliche. Soprattutto per le donne, più esposte a problemi legati alla ritenzione idrica e alla circolazione al livello delle gambe, avere un aumento del consumo di acqua permette un migliore drenaggio e una riduzione dell'effetto buccia d'arancia".
   

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