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Genitori alle prese con la nascita di un figlio, come 'difendersi' dalle pressioni

Ricerca, millennial autocritici. Gentilezza e spontaneità per restare sereni

Redazione Ansa

La nascita di un figlio: tante gioie, qualche notte insonne e tanti dubbi su come averne cura, come alimentarlo, come educarlo. Dubbi che a volte, con i giudizi e le osservazioni degli altri, magari di familiari, minano la fiducia in se stessi e nelle proprie abilità nel crescere i propri figli. Ad ammetterlo è il 43% dei genitori millennials di tutto il mondo che, come è stato per le generazioni precedenti, spesso si sentono sopraffatti da consigli e critiche. A lamentarsi maggiormente delle 'intromissioni' pare siano i sauditi seguiti dai sudafricani mentre ad essere meno coinvolti sono invece i russi .

Tra i critici principali spiccano i nonni/suoceri e persino il proprio partner. In Spagna, secondo una ricerca mondiale di Johnson's® , sembra che i suoceri non abbiano proprio peli sulla lingua. Ma è l'autocritica stessa dei genitori millennials ad essere a sorpresa evidente. Il modo giusto per rafforzare la fiducia in se stessi, ‘difendersi’ dalle critiche della famiglia e far crescere figli sereni è affrontare la vita nel segno della gentilezza e della disponibilità nei confronti del prossimo.

Il Generation Gentle Report  ha analizzato 5.995 madri e padri tra i 22 e i 50 anni di sei Paesi in Europa, Africa e Asia (Polonia, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Spagna e Regno Unito) per sondare il ruolo dei genitori nell’era moderna, in occasione del lancio della campagna #CHOOSEgentle con cui Johnson's® vuole ispirare i genitori a creare un mondo più gentile per i propri bambini. L'obiettivo è stimolare un’attitudine verso un atteggiamento alla vita più positivo e cordiale con cui combattere giudizi e superare le fatiche di essere genitori. Da una situazione difficile sui mezzi pubblici fino ad un pianto disperato capace di agitare anche il più tranquillo dei genitori: una parola gentile o un gesto spontaneo rendono tutto più semplice da affrontare.

Cristina Milani, psicologa e presidente di World Kindness Movement ha commentato i dati emersi dalla ricerca: “Vivere la vita seguendo un approccio rivolto alla gentilezza è una vera e propria mentalità che premia in termine di benessere psicofisico. A dirlo sono numerosi studi scientifici. Il fatto che ci siano genitori che, ispirati da questa attitudine, la trasmettano ai propri figli è per me un grande segno di speranza in un futuro migliore. Essere gentili non significa essere deboli, ma vivere la propria vita in maniera assertiva, rimanendo fedeli alle proprie convinzioni ma senza dimenticarsi di essere altruisti e rispettosi del prossimo. Si tratta di un piccolo cambiamento capace di far crescere uomini e donne consapevoli del proprio valore, sicuri in se stessi e quindi più sereni”.

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