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Contro discriminazione e razzismo ecco le Mamme per la Pelle

Aumentano episodi di intolleranza per figli con tratti somatici non italiani

Redazione Ansa

 Ogni madre è pronta a indossare un armatura per proteggere i propri figli. 'Mamme Per la Pelle', l'associazione nata poco meno di un anno fa a Milano e sviluppatasi a macchia d'olio da Torino alla Sicilia riunisce insieme madri stanche di vedere i loro figli, naturali, adottivi, o ragazzi affidati, minacciati e insultati, discriminati per il colore della pelle o per i loro tratti somatici. O comunque preoccupate del nuovo clima in Italia.
Non prendono più il pullman per andare a scuola perché sono oggetto di insulti e derisioni, se sono adolescenti magari vengono fermati e perquisiti dalle forze dell'ordine senza una ragione. Se sono piccoli si vedono fare il verso della scimmia. Sono ragazzi originari dell' Africa o di altre terre del mondo, ma italiani, con accenti milanesi, torinesi, veneti, romani,siciliani, figli adottivi o figli biologici di coppie miste. E parte dalle loro madri, che si ribellano agli insulti e ai soprusi, una battaglia contro il razzismo portata avanti per tutti i bambini, i ragazzi e gli adulti vittime dello stesso pregiudizio.
Alcuni di questi bambini, ragazzini, sono in Italia grazie all'adozione internazionale, altri ancora sono figli naturali di coppie miste, alcuni sono giunti quasi neonati ma anche adolescenti sbarcando sulle coste siciliane senza genitori naturali perché morti nella traversata dal Nordafrica e poi adottati da coppie italiane.
Nel 2018 a far scattare tutto è una frase e a pronunciarla una bimba di 7 anni, è la figlia di Gabriella Nobile: "Spero che il signore che parla male di noi marroni, smetta di farlo". Gabriella è la mamma di due bambini adottati in due momenti diversi. Il primo figlio è congolese, mentre la piccola di casa è etiope. Vivono tutti insieme da sempre in Italia.
Sono stati adottati quando il maschietto aveva due anni (ore ne ha 12) e la piccola aveva solo un anno. Ragazzini integrati ma non basta, sono oggetto talvolta di insulti, da parte di ragazzini e non solo. Gabriella, dunque, partendo da un'esperienza personale decide di scrivere una lettera aperta al ministro dell'Interno.
La lettera, pubblicata su Facebook, diventa subito virale ed il messaggio arriva ad altre mamme che si uniscono alla causa. Ora sono 50 mila.

Nobile che è oggi Presidentessa dell'associazione "Mamme per la pelle" lancia un appello a Grillo sempre tramite Facebook: "Caro Beppe Grillo, sono la presidente di Mamme Per la Pelle, un'associazione che mette insieme madri adottive e biologiche di figli di etnie diverse che, per questo, subiscono o potrebbero subire discriminazioni. Siamo nate proprio per l'inasprirsi degli atti di razzismo nel nostro paese. Le assicuro che avrei preferito fondare un'associazione che si occupasse di arte. Ho letto il suo blog e pensavo di proporle una cosa. Vorrei che mi autorizzasse a dare il suo numero di telefono ad ognuna delle centinaia di mamme che ci hanno scritto negli ultimi mesi segnalandoci atti di razzismo sulla pelle dei propri figli. In questo modo potrebbe dire loro, quello che ha scritto oggi, che è tutta un'invenzione mediatica. Vorrei che parlasse con la mamma di T., senegalese adottato, che nell'ultimo anno è stato così vessato da ammalarsi di vitiligine, o con la mamma di M., del lago di Garda, che ci scrive disperata perché il figlio congolese dodicenne, negli ultimi mesi viene quotidianamente picchiato e lanciato nel cassonetto della spazzatura da ragazzi maggiorenni, o ancora con la mamma di Trento che ci chiama perché le discoteche sono pressoché vietate a suo figlio di 20 anni di origine africana, o alla mamma del piccolo cinese appena arrivato in Italia, che è stato insultato dalla maestra con epiteti razzisti. Potrei continuare per giorni a raccontarle storie così strazianti da far perdere il sonno anche alla persona più cinica. Vorrei anche sottolineare come commenti come il suo, fomentino e autorizzino l'inasprimento della tensione. Questo non è, come ha scritto, egoismo sociale, ma un terribile momento di impoverimento politico e, di conseguenza, culturale che si sta ripercuotendo sulla vita dei nostri figli....". L'associazione fondata da Gabriella Nobile era presente con il suo corteo alla manifestazione di Milano a "People - prima le persone", organizzata dalle associazioni Insieme Senza Muri, Anpi, Acli, Sentinelli, Mamme per la pelle e Action Aid, cui hanno poi aderito oltre 1200 associazioni, 700 comuni. 

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