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Housing sociale, a Milano il Giambellino 143 è un circolo virtuoso

Alloggi per chi è in difficoltà costruiti da chi ha perso il lavoro e deve ricollocarsi

Redazione Ansa

Da una storia virtuosa di solidarietà ne nasce una che tocca anche gli animi meno inclini all'emozione. Un'azienda che si occupa di welfare per i lavoratori, nel 2014 apre a Milano un ristorante solidale, il Ruben. Qui le famiglia in difficoltà, sfiancate dal morso della crisi, riescono a mangiare con un euro a testa. E i bambini non pagano. Questo ristorante, creato attraverso la Fondazione Ernesto Pellegrini onlus, diventa punto di riferimento per chi, nel punto più buio della propria esistenza, conserva intatta la dignità e ha voglia di ripartire.

Guardando negli occhi chi ogni giorno siede a quella mensa da oltre 30mila pasti l'anno, chi la gestisce si rende conto che la prima necessità è ricollocare nel mondo del lavoro chi il lavoro l'ha perso. Ed è così che nasce l'idea di chiedere aiuto ai muratori, imbianchini, elettricisti e a ogni tipo di professionalità che frequenta il Ruben per ristrutturare alcuni appartamenti nella zona del Giambellino da destinarsi a famiglie in difficoltà. Un circolo virtuoso che trova slancio nel progetto 'Giambellino 143', ideato dalla Fondazione Pellegrini, grazie a uno dei bandi lanciati dal Comune per la gestione degli alloggi sfitti esclusi dalla disciplina Erp nei condomini misti (stabili dove coesistono case private e popolari) in collaborazione con la cooperativa sociale Spazio Aperto Servizi e la cooperativa Cascina Biblioteca.

Il progetto da una parte ridà il lavoro a chi lo ha perso, dall'altra dona la speranza a chi pensava di non averne più. Il risultato sono i cinque alloggi del 'Giambellino 143' consegnati il 16 giugno 2018 a famiglie con bambini in grave difficoltà economica, selezionate da Spazio Aperto Servizi tra le molte domande arrivate tramite avviso pubblico. In particolare, due appartamenti sono stati destinati a nuclei familiari per un periodo di 12/18 mesi, il tempo che consenta loro di riacquisire una sufficiente autonomia. Altri due appartamenti, detti Albergo sociale, sono riservati alle emergenze e caratterizzati da un elevato turn-over, costituendo quindi una soluzione cuscinetto di breve durata. L'ultimo alloggio è toccato invece ad una famiglia individuata dall'Amministrazione.

Per tutti gli alloggi il canone di locazione è inferiore alla media degli analoghi progetti di housing sociale, attestandosi sui 64 euro/mq annui. "L'intervento è piccolo dal punto di vista delle quantità, ma gigantesco se guardiamo a che cosa ha messo in gioco già in fase di preparazione" spiega Gabriele Rabaiotti, assessore alla Casa e ai Lavori pubblici di Milano. "Fin dalla sua costituzione il progetto Ruben prevedeva di andare oltre il cibo - fa eco Giuseppe Orsi, amministratore delegato della Fondazione Pellegrini - per consentire ai propri commensali di reinserirsi nel tessuto sociale da cui la crisi li ha temporaneamente allontanati. Lavoro e casa sono gli altri due costituenti indispensabili per la dignità della persona".

Ovviamente tutti i lavoratori sono stati regolarmente retribuiti, ma il cemento che tiene assieme i mattoni di queste case è una indistruttibile solidarietà. Un materiale che non si vende e non si compra, ma assicura un risultato ineguagliabile. 

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