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Le parole hanno un peso, i 10 passi della comunicazione non ostile

Virtuale è reale, associazione no profit diventa comunità best practice in rete

Redazione Ansa

Le parole hanno un peso e un valore. Nelle relazioni interpersonali non ce lo ricordiamo mai abbastanza. Sia in quelle della vita reale che in quella social. L'associazione no profit Parole O_Stili, nata a Trieste nel luglio 2017, con l'idea di sensibilizzare, responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a praticare forme di comunicazione non ostile, rivolgendosi a tutti i cittadini consapevoli  del fatto che “virtuale è reale” e che l’ostilità espressa in Rete può avere conseguenze concrete e permanenti nella vita delle persone, ha ideato un manifesto.

All’origine di Parole O_Stili c’è il contributo di circa 300 professionisti della comunicazione d’impresa e della comunicazione politica, insegnanti, imprenditori, influencer, blogger: persone diverse e appassionate, che condividono la volontà di rendere la Rete un luogo migliore, meno violento, più rispettoso e civile.
Ognuno si impegna a contrastare i linguaggi d’odio in Rete e lo fa aderendo al Manifesto della comunicazione non ostile. In pochi mesi è diventata una comunità con oltre decine di migliaia di aderenti. 

Ecco il Manifesto della comunicazione non ostile. Tutto da leggere e condividere:  

1.
Virtuale è reale
Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

2.
Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3.
Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

4.
Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5.

Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6.
Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7.
Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8.
Le idee si possono discutere.
Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9.
Gli insulti non sono argomenti

Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10.
Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

Il 7 giugno a Trieste promuove una giornata di confronto con esperti della Rete, giornalisti, comunicatori, giuristi e altre professionalità sul tema del quinto punto: Quando le parole sono un ponte.

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