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100 anni fa a New York il primo voto alle donne, mostra lo celebra

Battaglie, vittorie e sogno Casa Bianca: Beyond Suffrage

Redazione Ansa

(di Gina Di Meo) Un secolo di voto concesso alle donne di New York sognando la Casa Bianca. A poco piu' di un mese dall'anniversario che celebra il centenario per il diritto al voto delle donne nell'Empire State, il museo della citta' di New York dedica una mostra all'attivismo politico da parte delle donne, dalla battaglia per il diritto al voto appunto all'epoca contemporanea. 'Beyond Suffrage: A Century of New York Women in Politics' aprira' al pubblico il prossimo 11 ottobre e fino al 22 luglio del 2018 terra' accesi i riflettori sulle donne che hanno innescato il processo che porto' al diritto al voto a livello federale. Era il sei novembre del 1917 quando l'elettorato maschile, attraverso un referendum, concesse alle donne il diritto al voto. Quella data, anche se New York non fu il primo stato a concedere il voto alle donne, segno' l'inizio di un percorso che porto' al suffragio a livello nazionale nel 1920. "Per oltre un secolo - ha spiegato all'ANSA la curatrice Sarah Seidman - ha fatto da terreno di formazione e di battaglia per il diritto al voto delle donne e tutte le donne in questa mostra hanno il comune denominatore di ritenere il voto un modo per affrontare i problemi della societa' e un ardente desiderio di sfidare gli stereotipi e le barriere che hanno dovuto combattere le generazioni che le hanno precedute".

La mostra e' divisa in tre sezioni, 'Securing the vote' (assicurarsi il voto), 'Navigating the System' (farsi strada nel sistema), 'Liberation from the Top Down & Bottom Up' (Liberazione dell'alto verso il basso e viceversa), 'Breaking the Glass Ceiling? (rottura del soffitto di cristallo). Se le prime tre sezioni sono in particolar modo espressione di battaglie, l'ultima e' indicativa di una vittoria, con l'ascesa al potere di donne come Geraldine Ferraro, la prima donna ad essere scelta come candidata alla vice presidenza (1984) e Hillary Clinton, la prima donna ad essere una candidata alla presidenza degli Stati Uniti (2016).
Una vittoria tuttavia a meta' e non a caso c'e' un punto interrogativo alla rottura del soffitto di cristallo. E' indicativo del fallimento a raggiungere le posizioni piu' alte del potere, a livello nazionale la presidenza, a livello di stato di New York la poltrona di governatore, e infine persino la carica di sindaco di New York. "Questo risultato non raggiunto - continua all'ANSA la Seidman - indica quanto sia difficile farsi strada a New York e testimonia anche il fatto che le elettrici donne non sempre votano per le donne". 

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