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#iorestoacasa, in quarantena con cane e gatto, 10 raccomandazioni utili

Come averne cura, come occuparsi di fido e micio in questo periodo e quali precauzioni adottare

La convivenza con gli animali, anche durante la pandemia del coronavirus è fonte di benessere foto iStock.

Redazione Ansa

Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali sul nuovo coronavirus, l’associazione italiana medici veterinari rassicura i proprietari degli animali domestici: fido e micio non trasmettono il virus ai loro conviventi umani. I cani e i gatti non trasportano il COVID-19 in casa quando escono all’aperto o attraverso la saliva o il pelo. In questa pandemia, fino ad oggi i pets andrebbero considerati piuttosto vittime e non untori. Come averne cura? Come occuparsi di fido e micio in questo periodo di isolamento a casa e quali precauzioni adottare? Fa chiarezza il dottor Marco Melosi, presidente ANMVI, associazione nazionale medici veterinarii che stila per l’Ansa le prime raccomandazioni, riportate di seguito.

1. Se si è positivi al COVID-19 è bene non entrare in contatto diretto con i propri animali, così come con gli altri componenti della famiglia. Gli animali di casa potrebbero essere contagiati, seppure in via eccezionale. E’ bene perciò anche indossare guanti e mascherina e ridurre il tempo passato insieme allo stretto necessario.

2. Se si è ammalati e non si può uscire per la passeggiata col cane si può chiedere un aiuto ai vicini di casa o ai parenti e, ancora, alle associazioni animaliste che stanno operando in molte città. Consegnare il proprio cane ad estranei non aumenta la possibilità di contagi. Chi porta a spasso il cane, invece, dovrebbe indossare guanti e mascherina protettivi così come indicato quando si esce, come per andare a fare la spesa.

3. In assenza di familiari ammalati, la convivenza con cane e gatto può essere una ottima fonte di maggiore benessere e tranquillità. Via libera a carezza, coccole e abbracci che sono ritenuti anche curativi per l’umore di tutti i componenti della famiglia, adulti, anziani e bambini.

4. La passeggiata con fido deve limitarsi al tempo necessario per le deiezioni e deve essere fatta nei pressi della propria abitazione. Le uscite perciò devono essere brevi.

5. Se il cane è abituato a fare attività motoria, in questo periodo non si può accompagnare a passeggiare a lungo. Si può invece metterlo a dieta, riducendo il numero di calorie ingerite col cibo, così da prevenirne un aumento ponderale, riducendo le dosi di cibo o scegliendo crocchette e cibo umido di tipo light.

6. Cosa si deve fare di ritorno dalla passeggiata col cane? Le zampe di fido non trasportano il COVID-19 in casa. Però per strada si sporcano ed è buona regola pulirle usando apposite salviette detergenti per la pulizia degli animali, oppure acqua e sapone o, ancora, amuchina diluita allo 0,05%. Non vanno usati sgrassatori detergenti, alcol o disinfettanti di altro genere che possono irritare la pelle ed essere tossici per il cane che tenderà ad eliminarne i residui leccandosi.

7. Cibo per animali: i negozi sono aperti e continuamente riforniti. Non c’è bisogno di fare scorte ma compratene una quantità che vi permetta di non dovervi rifornire di continuo. Dobbiamo restare a casa, non dimentichiamocelo.

8. Cani e gatti devono avere microchip e targhette di riconoscimento, non dimentichiamolo in questo periodo di isolamento perché possono comunque perdersi. Non dimentichiamo anche di applicare presidi sanitari come antipulci ed antiparassitari perché proteggono tutta la famiglia da fastidiose infezioni.

9. Controllate il libretto sanitario di fido e micio: alcune vaccinazioni si possono rimandare in questo periodo di distanziamento ma non quelle contro lesmaniosi e leptospirosi. Gli ambulatori sono aperti per le cure necessarie ma gli ingressi sono regolati e scaglionati perciò telefonate al veterinario per chiarimenti ed eventuali appuntamenti.

10. Se micio o fido si ammalano è consentito andare dal veterinario, previo appuntamento telefonico.

“AD oggi non c’è alcuna evidenza scientifica che i pets possano trasmettere il virus ai loro proprietari, così come indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità, dall’Organizzazione mondiale della sanità animale e dal nostro Ministero della salute, - ribadisce Melosi. “L’Organizzazione mondiale della sanità animale ha riportato tre casi di bassa positività in 3 cani e 1 gatto, attribuiti al contatto con proprietari affetti da COVID-19. Nessun animale inoltre ha sviluppato i segni clinici della malattia. Perciò fino ad ora gli animali con cui viviamo andrebbero considerati come vittime perché contagiati dall’uomo anche se in via eccezionale”.

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