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Hillary Clinton e Malala producer di uno show a Broadway

Suffs, sulle battaglie delle suffragette per il diritto al voto

Redazione Ansa

Un musical sul movimento delle suffragette sbarca a Broadway con Hillary Clinton e Malala nel team della produzione. Firmato da Shaina Taub e diretto dal candidato ai Tony Leigh Silverman, Suffs era finora andato in scena off-Broadway, ma dal 18 aprile accoglierà il pubblico al Music Box Theatre con la benedizione della ex segretario di Stato, ex First Lady e due volte candidata per la Casa Bianca, e dell'attivista pakistana dieci anni fa Premio Nobel per la pace.
    "Siamo al settimo cielo per averle entrambe in squadra", hanno detto Jill Furman e Rachel Sussman, le due impresarie del musical che vede nel cast la premio Tony Nickki James nella parte della giornalista investigativa afro-americana Ida Wells: "Hillary e Malala sono potenti modelli che hanno ispirato milioni di persone in tutto il mondo con le loro rigorose campagne per la parità di genere".
    Il musical è ambientato nel 1913 all'epoca della prima marcia delle donne su Washington, molte in bianco, guidate da una donna in sella a un cavallo bianco. Al centro lo show ha le battaglie delle suffragette per consentire alle donne il diritto al voto: un obiettivo al centro in Italia di C'è Ancora Domani di Paola Cortellesi e che negli Usa fu ottenuto soltanto con il 19/o emendamento entrato in vigore nel 1920.
    Entusiaste le due celebri interessate: per Hillary, il cui marito Bill sta dando alle stampe un nuovo memoir, Citizen, sugli anni successivi agli otto alla Casa Bianca, il musical "che parla delle eroine mai finora decantate" del movimento delle suffragette "appartiene a pieno diritto a Broadway", mentre per Malala, che fu ferita in faccia per essersi battuta per il diritto delle ragazze all'istruzione in Pakistan e che ha visto lo show l'anno scorso al Public Theater, "molte donne ancora nel mondo stanno ancora combattendo per l'uguaglianza".
    Di qui l'importanza di "trarre motivo di forza dalle storie delle donne venute prima di noi".
    Per Hillary, al debutto come producer a Broadway, il messaggio è soprattutto politico in un anno elettorale incandescente come il 2024: "Qualsiasi ragione di parlare dell'importanza di ogni voto, del perché c'è voluto tanto per far sì che le donne potessero dire la loro e del perché non bisogna ignorare il potere del proprio voto sono tutti messaggi importantissimi", ha detto la donna che nel 2016 avrebbe potuto essere eletta presidente. (ANSA).
   

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