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La versione di Johnny Depp, su di me una fiction orribile

"Boicottato dai set Usa? Io ad Hollywood non penso"

Redazione Ansa

 Nonostante hashtag virali e inviti dei movimenti femministi al boicottaggio di Cannes, Johnny Depp è protagonista al festival sugli allori. Si è fatto attendere quasi un'ora  all'incontro stampa, la sua sedia è rimasta vuota alla cena di gala per l'apertura di Cannes 76 dopo la premiere di Jeanne du Barry di Maiwenn in cui interpreta il malinconico e innamorato re Luigi XV, ma con il suo carisma si fa evidentemente perdonare.
Dopo il bagno di folla sulla Croisette, al quale si è sottoposto con piacere fermandosi per autografi e selfie,  era il momento più complicato: le domande della stampa, le prime dopo mesi e mesi in cui si è parlato di lui dalle aule di tribunale in termini di violenza domestica, diffamazione, ingiurie e simili, seguiti al divorzio da Amber Heard. Quando dopo 45 minuti, la regista Maiwenn e gli altri attori del cast continuavano a rispondere domande e il suo posto restava deserto, gli accreditati hanno pensato che Depp se l'era data a gambe. Invece no: è arrivato all'incontro e ha offerto la sua versione.
Si sente bannato da Hollywood? gli è stato chiesto a bruciapelo. "No, ni, - risponde esitando - ma quale boicottaggio sono io che non penso ad Hollywood". Che sentimenti ha sulla situazione che ha vissuto? "Mi è sembrata un brutto scherzo, soprattutto perchè ti viene richiesto di ritirarti da un film perché ci sono solo parole che fluttuano nell'aria". E ad incalzare: cosa pensa di quello che è stato detto durante questi anni? "La maggior parte di quello che è stato letto è una fiction orribile, una narrazione distorta. Ci sono persone che vogliono credere a ciò che vogliono credere, ma la verità è la verità".
Capelli lunghi sulle spalle, solito corredo di gioielli, soliti occhi con il kajal nero da pirata dei Caraibi, occhiali con le lenti affumicate blu, Depp commenta anche le ultime contestazioni: "Ho letto cose positive e negative, c'è del fantastico e dell'orribile, ma Cannes è un circo mediatico e si sa". Racconta poi come fosse un trauma da superare le frasi (pochissime) che ha dovuto pronunciare in francese in Jeanne du Barry. Il film è stato girato in un momento davvero complicato della sua vita e per questo l'attore esprime gratitudine più volte alla regista Maiwenn "che ha avuto il coraggio" di sceglierlo e alla troupe e ai colleghi, "è una specie di miracolo, tutto il resto non ha importanza".
    Con Jeanne du Barry e l'assoluzione giudiziaria archiviata possiamo parlare del ritorno di Johnny Depp? "Ritorno, ritorno, sono cliché. Ma quale ritorno, non ero andato da nessuna parte.    A quanto pare nella mia carriera ho avuto 17 ritorni finora...'', chiude con ironia. 
   

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