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Giancarlo Giannini, i magnifici 80 anni dell'attore ribelle

Talento rinascimentale e star mondiale da Wertmuller a Bond

Redazione Ansa

 Come definire un grande attore teatrale che diventa divo internazionale del cinema italiano vestendo genialmente i panni dell'italiano che immaginano gli stranieri? A chi associare la voce sensuale e ruvida che abbiamo tante volte sentito nel doppiaggio italiano di Ryan O'Neal ("Barry Lindon"), Jack Nicholson (da "Professione Reporter" a "Shining" fino a "Batman"), Al Pacino (quasi sempre)? Chi può vantarsi di essere anche un geniale inventore con tanto di brevetti elettronici registrati? La risposta è una sola: Giancarlo Giannini, il brillante spezzino (è nato a La Spezia il 1 agosto del 1942) che lunedì festeggia i suoi magnifici 80 dall'alto di una carriera ancora fitta di soddisfazioni e successi come nel recente "I Fratelli de Filippo" di Sergio Rubini in cui interpreta Eduardo Scarpetta. E' diventato soprattutto popolare in tv grazie al "David Copperfield" diretto da Anton Giulio Majano per la Rai nel 1966. Ed è quello l'anno del fatale incontro: Lina Wertmueller cerca un compagno adatto all'irrefrenabile Rita Pavone e lo trova in Giannini per "Rita la zanzara". E sarà proprio Lina Wertmuller a farlo protagonista nel 1972 di "Mimì metallurgico" a fianco di Mariangela Melato.
    Il successo è tanto inatteso quanto clamoroso e fa di Giannini un nuovo protagonista della commedia italiana. Poi Hollywood: accade nel 1975 con "Pasqualino Settebellezze", candidato a ben quattro Oscar e con Wertmuller prima donna a ricevere la nomination nella categoria della regia. Consolida presto la sua statura hollywoodiana con registi quali Coppola, Ridley e Tony Scott, fino a diventare personaggio fisso in due film Bond "Casino Royale" e "Quantum of Solace". Mette perfino al servizio di Barry Levinson il suo talento da inventore creando il mitico giubbotto elettronico per Robins Williams in "Toys" del 1992.
    Sarà con Luchino Visconti per "L'innocente", Nanny Loy per un indimenticabile "Mi manda Picone", Mario Monicelli , Dino Risi, Alberto Lattuada e ancora Lina Wertmuller. Ha insegnato e guidato (in consiglio d'amministrazione) il Centro Sperimentale di Cinematografia; ha vinto premi in tutto il mondo. Insomma un artista completo, quasi un talento rinascimentale. (ANSA).
   

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