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Ricky Tognazzi, vi racconto Ugo, papà di salvataggio

L'attore e regista a Bif presenta libro e docufilm

Redazione Ansa

 "Io l'ho definito un papà di salvataggio, si vedeva poco in giro, brillava per la sua assenza soprattutto, però quando serviva, come quelle ciambelle di salvataggio che ci sono nelle barche, appariva e tu ti potevi aggrappare e lui era pronto a darti un consiglio o un non consiglio, a parlare, a rendersi disponibile e spesso a risolvere le situazioni". L'attore e regista Ricky Tognazzi ha presentato a Bari, nell'ambito del Bif&st, il libro dedicato al padre Ugo, di cui ricorre il centenario della nascita, scritto a otto mani con i fratelli Gianmarco, Thomas e Maria Sole, dal titolo 'Ugo. La vita, gli amori e gli scherzi di un papà di salvataggio'.
    "Mio padre ne ha fatte veramente tante nella sua vita - ha spiegato - , raccontate da quattro punti di vista, di quattro figli molto diversi. In realtà ne risultano quattro padri diversi. Rileggendolo però è vero fino a un certo punto, perché emergono i caratteri di quattro figli che hanno vissuto quattro momenti storici diversi di mio padre, con ricordi molto diversi uno dall'altro, ma anche con tante cose in comune".
    Dedicato al padre Ugo anche il docufilm 'La voglia matta di vivere' di cui Ricky Tognazzi ha firmato la regia. "Il bello degli attori è che non muoiono mai perché la loro opera continua ad esistere, non è come quella di uno scultore che è un oggetto, la loro opera sono loro stessi, loro che si sono animati e hanno dato espressione a personaggi diversi - ha detto il regista - .
    Quest'anno è il centenario di mio padre ma anche di Gassmann, di Pasolini. E' una generazione, quella nata tra le due guerre, che ha lasciato un segno fortissimo e indelebile, persone con una forza particolare che avevano di fronte degli orizzonti aperti, un Paese da ricostruire". "Il docufilm - ha concluso - è stato una sorta di psicoanalisi, un modo per riconoscerne la grandezza, soprattutto nei difetti. E' un racconto intimo, la scoperta di un uomo fragile, consapevole dei suoi difetti, si sentiva inadeguato come padre e come marito, e di fatto lo era ma per me era il miglior papà, ed era molto divertente e autoironico". 
   

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