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Da Cat Stevens a Sinead O'Connor, quando la musica abbraccia l' Islam

L'ultima conversione è quella dell'irlandese O'Connor

Redazione Ansa

L'ultimo episodio, in ordine di tempo, è quello che vede protagonista l'irlandese Sinead O'Connor, che ha annunciato la sua conversione.  Quello tra la musica e Islam, però, è un rapporto di lunga data. A cominciare dal 1977, quando il britannico Steven Demetre Georgiou, meglio noto come Cat Stevens, decide di abbracciare la religione islamica. L'autore di Father and Son, Lady D'Arbanville e Moonshadow ha incontrato Allah nel 1976, al largo di Malibù, in California.
    Stava nuotando nelle acque del Pacifico, di fronte a una spiaggia privata. Al momento di rientrare, però, le forze per contrastare la corrente dell'oceano sono mancate. Il cantante, in preda al panico, racconta di aver alzato gli occhi al cielo: 'Dio, se mi salvi lavorerò per te'. In quell'istante, sostiene Stevens, si è alzata una grossa onda che lo ha sollevato, accompagnandolo a riva. Un 'segno' che è bastato alla star da 50 milioni di dischi venduti: la conversione arriva un anno dopo, quando cambia nome in Yusuf Islam o, più semplicemente, Yusuf. Incide ancora due album, il decimo e l'undicesimo in studio, per poi ritirarsi a vita privata a Londra, con la moglie e i cinque figli, dedicandosi alla fede e alla beneficienza. Nel 1989 viene travolto da una polemica, rivelatasi poi priva di fondamento, che lo vedeva sostenitore della fatwa lanciata contro lo scrittore Salman Rushdie per i suoi 'Versi satanici'.
    Torna suo malgrado in prima pagina nel 2004, quando gli viene vietato l'ingresso negli Stati Uniti, con un rocambolesco dirottamento dell'aereo sui cui viaggiava: il suo nome era finito nella lista degli indesiderati dopo l'attacco alle Twin Towers dell'11 settembre 2001.
    Non solo Cat Stevens: sul finire degli anni Ottanta si converte anche Jermaine Jackson, cantante e bassista dei Jackson 5 e fratello maggiore di Michael. Diventa musulmano nel 1989 dopo un viaggio in Bahrain e prende il nome musulmano di Mohamed Abdel Aziz. La famiglia Jackson è numerosa: sono nove fratelli e Jermaine non è l'unico a subire il fascino dell'Islam. Nel 2013 tocca alla più piccola delle sorelle del Re del Pop, Janet Jackson, che si converte per poter sposare il suo fidanzato musulmano, Wissam Al Mana. Dopo il matrimonio si ritira dalle scene. Una storia senza lieto fine: il divorzio arriva dopo cinque anni, a detta della cantante per l'eccessivo controllo che il marito esercitava su di lei. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, sarebbe stato il marito, imprenditore del Qatar, ad obbligarla ad abbracciare l'Islam. L'Islam ha trovato terreno fertile anche in un'altra grande famiglia della musica black. Non una famiglia di sangue, ma poco ci manca: a Compton, California, gli N.W.A, padrini del 'gangsta rap' sul finire del millennio scorso si consideravano veri e propri fratelli. Due di loro, MC Ren e Ice Cube, scelgono di convertirsi all'inizio degli anni '90. Nel 2009 è toccato a un altro rapper della West Coast, Snoop Dogg, che ha aderito alla Nation of Islam, l'associazione religiosa americana presieduta da Louis Farrakhan. C'è poi Bob Geldof, voce del gruppo dei Boomtown Rats prima di intraprendere la carriera solista, oltre che leggendario organizzatore del Live Aid. L'irlandese, nel 1995, è diventato un seguace di Sheikh Nazim, facendosi chiamare semplicemente Abdullah.
    Un ultimo capitolo è quello delle conversioni presunte, ipotizzate e mai confermate. Prima fra tutte quella del più celebre dei fratelli Jackson. Secondo una teoria ricostruita dal Sun, Jacko, nel 2008, si sarebbe presentato di fronte a un Imam a casa del tastierista dei Toto, quello Steve Porcaro che compose anche le musiche di Thriller. In quella sede Michael Jackson avrebbe deciso di abbandonare i Testimoni di Geova per abbracciare l'Islam. Quella di Lindsay Lohan sarebbe invece conversione 'da social'. La cantante, che è anche attrice e modella, ha svuotato completamente il suo profilo instagram l'anno scorso, sostituendo foto e video con un solo messaggio: 'Alaikum salam', su di voi la pace, ovvero la tradizionale risposta al saluto islamico. 
   

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